PONTE A NICCHERI (BAGNO A RIPOLI) – Sei tecnici di radiologia per poter affrontare le necessità delle nuove risonanze magnetiche all'ospedale di Ponte a Niccheri: lo chiedono i Cobas al direttore generale e al direttore del dipartimento dei servizi tecnico sanitari.
"Senza questi tecnici non è possibile affrontare la nuova apertura – sostengono Andrea Calò e Anna Maria Greco – Da tempo il presidio Osma è diventato il punto di riferimento aziendale dell’emodinamica in h24, un servizio essenziale salvavite, senza che la direzione abbia adeguato il personale tecnico sanitario e infermieristico. Un potenziamento a risorse zero, al quale i lavoratori hanno risposto ai vari cambiamenti organizzativi con grandi difficoltà alle modifiche degli orari, turni e carichi di lavoro”.
“Le prestazioni effettuate nelle sale di cardiologia nel 2015 sono state circa 800 – analizzano i numeri i sindacalisti – A novembre 2016 sono già 1500, assicurando una quantità incredibile di attività ordinarie e straordinarie di mammografie, Tac per pazienti oncologici, prestazioni in pronto soccorso, sale operatorie nel suo complesso, tra urologia, endoscopia, ortopedia eccetera. Oltre alle attività di emodinamica che assorbono energie e risorse di personale c’è da evidenziare la triplicazione degli esami Tac e soprattutto le richieste provenienti da pronto soccorso. L’imminente apertura della risonanza magnetica avviene su una “polveriera”: il personale tecnico sanitario attualmente in servizio, già in affanno e oberato di carichi di lavoro, è totalmente insufficiente ad attivare le due nuove apparecchiature”.
“Da qui – continuano – è partita la richiesta dei delegati Rsu Cobas rivolta al direttore generale e al direttore del dipartimento dei servizi tecnico sanitari di incrementare la dotazione di personale pari a 6 unità di tecnici sanitari di rx. Le nuove macchine per la risonanza magnetica dovranno funzionare in h12 oltre alle urgenze in h24 provenienti dal Dea. Ma a tuttoggi non è stata data alcuna risposta tanto è vero che i Cobas hanno dichiarato che non sarà giustificata e consentita alcuna nuova apertura senza l’adeguamento del personale”.
Non è quello però l'unico punto critico: “Nel caos della radiologia Osma c’è anche l’accettazione amministrativa, il front office, che versa in situazione critiche per prossime cessazioni di rapporti di lavoro. Si tratta di una postazione strategica in quanto rappresenta il punto di raccolta di tutte richieste di prestazioni esterne e interne ed è elemento di raccordo nella programmazione delle attività diagnostiche. In questo caso l’azienda ha attivato spostamenti di personale sottraendoli ad altri servizi, mettendo in flessibilità organizzativa e forzata i lavoratori"
Concludono i sindacalisti: "I Cobas chiedono un incontro urgente e risposte adeguate e certe alla situazione in essere e future alla radiologia dell’Osma”.
di Redazione
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