GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Un pomeriggio interessante quello di domenica 13 gennaio alla casa del popolo di Grassina che ha accolto lo scrittore, blogger, giornalista Saverio Tommasi per presentare il suo ultimo libro “Sogniamo più forte della paura”.
La serata è stata organizzata da Libri & Giornali di Grassina, ad un anno circa dall’uscita del precedente “Siate ribelli, praticate gentilezza”, per il quale Tommasi era già venuto ospite in terra grassinese.
Insieme a lui la giornalista del Gazzettino del Chianti, Silvia Rabatti, con la quale l’autore ha chiacchierato del suo ultimo lavoro: una favola moderna che ha come protagonista una ragazza adolescente, Filadelfia.
“Che non è come il nome del formaggio – ha detto Tommasi sorridendo – perché scritto con la lettera F, scelto invece perché disequilibra uscendo da ogni qualsiasi previsione ed aspettativa”.
Filadelfia he vive con la mamma ed un nonno che va controcorrente. Intorno a loro, in una realtà parallela a quella attuale, tante figure anche fantastiche e relazioni difficili che la ragazza vive cercando di vincere la paura, che è poi l’essenza del messaggio che il titolo stesso vuol passare.
Tanti gli spunti di riflessione dai quali la serata si è aperta in cui l’autore ha spiegato il perché di questo libro: “Provare a vincere le paure, che sono molte e che ci fanno sempre compagnia, anche e soprattutto in momenti più difficili. Aprirsi ed abbracciarsi le soluzioni per vincerle, conviene conoscersi per non avere paura”.
Un invito a sorridere, come ricorda la nonna di Filadelfia che non c’è più, anche e soprattutto nei momenti più difficili perché quando va tutto bene è semplice farlo. Un linguaggio moderno, una scrittura ironica ma in molti passaggi anche malinconica.
Una piacevole conversazione che si è diretta e snodata anche verso quelli che sono gli argomenti e i temi da lui affrontati nei video che realizza per Fanpage.it, la seguitissima testata giornalistica online per la quale lavora.
“Penso a quali cose mi piacerebbe sentirmi raccontare – è la sua risposta alla domanda su come decide quali argomenti da trattare – E lo faccio senza pietismo, perché davanti si ha una persona” dice riferendosi ai quei reportage che realizza in merito a situazioni di disagio.
Sul giudizio che nasce inevitabilmente quando si conosce una cosa ma non del pregiudizio che nasce prima di conoscerla.
Emerge che guardare le cose da prospettive diverse, proprio come racconta nel libro, è essenziale nella vita per capire meglio le situazioni.
“Cerco di non cedere alla tentazione di replicare troppo quando mi vengono fatti dei commenti cattivi, credo sia il modo migliore per affrontarli. Spengendoli” spiega, così come accetta i tanti post di critica che gli vengono rivolti sulla rete.
E lo spiega con estrema serenità. E poi racconta dei giovani, che "prima di giudicarli bisogna frequentare i luoghi che loro frequentano", andando magari ai loro concerti come ha fatto lui, e parlargli scoprendo così che sono diversi da come spesso vengono catalogati.
Scherza con i numerosi presenti coinvolgendoli e intrattenendoli in maniera naturale. E la serata corre via fino a quando anche l’ultima persona della fila ha ottenuto la dedica sulla copia del suo libro.
di Redazione
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