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venerdì 26 Aprile 2024
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    Furto di acqua ed elettricità: “Assolti in primo grado 17 presidianti di Mondeggi”

    Soddisfazione da parte del comitato: "Il dispositivo della sentenza prevede la piena assoluzione"

    BAGNO A RIPOLI – Assoluzione perché il fatto non sussiste: per 17 presidianti di Mondeggi quello di oggi, venerdì 8 novembre, è un giorno molto importante.

     

    Erano infatti accusati di furto di acqua ed elettricità: "Il pm aveva chiesto 1 anno e due mesi di pena e 1.000 euro di multa per ciascuno degli imputati. A cui si sommano – dicono dal comitato di Mondeggi Bene Comune Fattoria Senza Padroni – le richieste della Città Metropolitana, costituitasi parte civile, di 77.000 euro di danni, di cui 50.000 per danno di immagine. Il dispositivo della sentenza prevede la piena assoluzione di tutti gli imputati".

     

    "Mondeggi Bene Comune – premettono ricordando la genesi del progetto – è una comunità che si contrappone al tentativo di svendita della tenuta di Mondeggi, attraverso un progetto di agricoltura contadina, gestione comunitaria e condivisione dei saperi. L’autogoverno che pratichiamo si ispira ai principi di autogestione, cooperazione e mutualismo. Ci siamo riappropriati collettivamente della terra nel giugno 2014, dopo anni di degrado e abbandono, fatto che ci ha portato molto rapidamente nelle aule dei tribunali".

     

    "Abbiamo sempre avuto – precisano – chiaro che le nostre azioni sono perseguibili e che i nostri intenti ci pongono al di fuori della legalità, che abbiamo deciso di sfidare apertamente con l’occupazione. Tuttavia la sentenza di oggi ribadisce la legittimità delle nostre aspirazioni e nega le bizzarre richieste risarcitorie della Città Metropolitana".

     

    "Infatti l’amministrazione pubblica – rilanciano – non ha fatto altro che depauperare – con il suo abbandono – un bene pubblico, con un’azienda che ha accumulato debiti di 1,5 milioni di euro fino a fallire, lasciando la terra in stato di degrado, per poi cercare di svenderla a cifre sempre piu’ irrisorie; e che infine chiede i danni alle uniche persone che si sono concretamente occupate del futuro di mondeggi, mettendo in gioco la propria vita".

     

    "La vittoria di oggi – sottolineano – ottenuta nell'aula di un tribunale, non fa altro che rafforzare le nostre convinzioni ed aumentare la nostra determinazione per raggiungere il nostro obiettivo. Continueremo a lavorare la terra, per renderla fruibile a chiunque se ne voglia assumere la responsabilità, coltivando relazioni sul territorio per far crescere la nostra comunità, attraversata già da centinaia di persone".

     

    "Continueremo a batterci per l'agroecologia – promettono – e la riappropriazione della terra, a fianco di tutti coloro che contestano il modello delle grandi opere e delle nocività, dell'agroindustria e dell'estrattivismo, dell'atomizzazione sociale e dell'individualismo".

     

    "Ci fa piacere immaginare – concludono – con questa piccola grande vittoria, di facilitare un po' altri processi di riappropriazione dei beni pubblici in stato di abbandono. Sia quelli già in essere che quelli che potrebbero avviarsi in ogni territorio . In particolar modo per l'accesso alla terra. Una sentenza che crea un importante precedente". 

    di REDAZIONE

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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