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martedì 23 Aprile 2024
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    Ponte a Ema-Grassina: arresti, 10 kg di mariujana, un laboratorio clandestino

    Ancora operazioni antidroga nel nostro territorio: dopo la "centrale dell'eroina" a Greve, ecco quella della "maria"

    BAGNO A RIPOLI – Tutto era iniziato questa settimana, con l’operazione antidroga che aveva permesso ai carabinieri della Stazione di Impruneta di effettuare nel pomeriggio di martedì il cospicuo sequestro di oltre 8 kg di eroina e trarre in arresto due soggetti albanesi.

     

    Nei giorni seguenti altri due reparti del comando provinciale di Firenze hanno eseguito specifici servizi per il contrasto al traffico di stupefacenti. Con risultati a dir poco positivi. 

     

    Gli arresti a Ponte a Ema

     

    Nella serata del 6 marzo, i carabinieri del nucleo Investigativo hanno arrestato due pregiudicati albanesi residenti a Firenze, L.R. 47enne e L.D. 48enne, dopo averli bloccati a Ponte a Ema, intenti a recapitare un partita di stupefacente a un italiano, L.S.A., 42enne pregiudicato del luogo, che è stato denunciato a piede libero per il medesimo reato.

     

    Consegna della quale i militari avevano avuto poche ore prima la conferma: dal pomeriggio era quindi iniziato un servizio di osservazione di L.S.A. Intorno alle 20 sono state individuate due autovetture sospette (una Mercedes ed una Ford), una delle quali utilizzata da un pregiudicato albanese, che si addentravano nell’area condominiale dell’abitazione di L.S.A..

     

    L’atteggiamento dei due, eccessivamente nervoso e guardingo, ha fatto ritenere che, con ogni probabilità, a bordo dei due mezzi fosse presente della droga. Ulteriore conferma a tale ipotesi è giunta nel momento in cui è stato notato uscire dall’abitazione L.S.A. che, come i primi due soggetti, ha assunto un atteggiamento circospetto.

     

    Per questo motivo i militari hanno deciso di intervenire bloccando in contemporanea i tre uomini. Nell’abitacolo della Ford sono stati rinvenuti, all’interno di un bustone, due colli accuratamente avvolti nel cellophane, poi risultati contenere circa due chilogrammi di marijuana.

     

     

    La successiva perquisizione all’abitazione di L.S.A. ha consentito di rinvenire e sequestrare altri 60 grammi, un bilancino di precisione e materiale comunemente utilizzato per confezionare la droga. I due arrestati sono stati trovati anche in possesso di 3.500 euro in contanti, somma sequestrata perché ritenuta provento dell’illecita attività. Entrambi sono stati portati a Sollicciano.

     

    L'operazione dei carabinieri di Grassina

     

    Il giorno dopo, 7 marzo, i carabinieri della Stazione di Grassina, al termine di una specifica attività info-investigativa, hanno localizzato proprio a Grassina un’abitazione adibita alla coltivazione, confezionamento e spaccio di marijuana.

     

    In particolare, con un serie di appostamenti, anche notturni, sono stati registrati e documentati movimenti sospetti da e per l’immobile, già precedentemente indicato come possibile “centrale dello spaccio” dalle informazioni raccolte sul territorio.

     

    Nel corso della successiva perquisizione, eseguita ieri mattina con l’ausilio di unità cinofile del Nucleo Carabinieri Cinofili di Firenze, sono stati individuati, all’interno dello stabile, due locali adibiti a coltivazione, mediante l’utilizzo di serre e luci termiche, nonché al confezionamento dello stupefacente.

     

     

    Ingente il quantitativo sequestrato, complessivamente 8 kg di marijuana contenuta in buste da circa 200/300 grammi ciascuna, nonché la somma contante di 21.060 euro, ritenuta provento dell’attività illecita, in quanto non è stato giustificato il possesso.

     

    Il proprietario dei locali, 55enne del luogo, nullafacente, pregiudicato per reati in materia di stupefacenti, che si trovava all’interno della stessa abitazione nel corso dell’attività, è stato arrestato per coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. E sottoposto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. I locali adibiti a laboratorio sono stati sottoposti a sequestro.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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