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mercoledì 24 Aprile 2024
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    Sonia Redini: “Raccolta rifiuti porta a porta unica soluzione. Ma non con questa disorganizzazione”

    Interrogazione in consiglio comunale della capogruppo di Cittadinanza Attiva: "Strade intere lasciate scoperte; utenze che non avevano idea di dove posizionare i contenitori..."

    BAGNO A RIPOLI – Da settimane, ovvero da quando la raccolta rifiuti porta a porta è stata estesa praticamente a tutto il territorio comunale di Bagno a Ripoli (ad esclusione dell’area di Sorgane) le bacheche social locali esplodono, letteralmente, di proteste.

    Ed è la consigliera comunale del gruppo di opposizione Cittadinanza Attiva, Sonia Redini, che mette a fuoco la questione con una interrogazione.

    “Ogni cambiamento – premette Redini – ha bisogno di tempo per andare a regime: anche con il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta siamo nella fase di rodaggio, in cui si sono verificati disservizi, ritiri non effettuati, e molte lamentele. Va perciò perfezionata”.

    “Ma – rimarca – come avviene in molti altri Comuni, solo con il porta a porta si raggiungono alte percentuali di raccolta differenziata e selezionata meglio. E i cittadini, in cambio, hanno un ambiente piĂą sano e pulito: lo sforzo che viene fatto a monte, poi dĂ  risultati positivi a valle”.

    “Da noi però – aggiunge Redini – sono mancate una campagna informativa ed una programmazione attenta, in modo che le persone conoscessero bene le nuove modalitĂ : ci sono state strade intere lasciate scoperte; utenze che non avevano idea di dove posizionare i contenitori, perchĂ© non erano state concordate le postazioni, e lĂ  dove giĂ  c’era la raccolta porta a porta, tanti cittadini non sapevano del cambio di calendario dei ritiri”.

    “A questa disorganizzazione va posto rimedio – incalza – con correttivi in corso d’opera per migliorare il sistema di raccolta, da un lato, e, una volta a regime, bisogna capire quali sono le prospettive future, che si vogliono aprire col porta a porta: questo è ciò che chiediamo con
    un’interrogazione al prossimo consiglio comunale”.

    Poi Redini elenca una serie di domande, rivolte alla giunta e al sindaco: “Sulla base di quali criteri è stata programmata l’estensione del porta a porta su quasi tutto il territorio comunale (nella frazione di Ponte a Ema dovrebbe partire il 27 luglio)? PerchĂ©, nel progetto, che il gestore Alia aveva trasmesso al Comune nel settembre 2019, non si trovano delle ragioni giustificative, nĂ© delle quantitĂ  di differenziata attese”.

    “Chi ha stabilito – domanda – che fosse sufficiente raccogliere il multimateriale leggero una sola volta alla settimana anzichĂ© due, come fatto finora col “vecchio” porta a porta? E perchĂ© il ritiro dei pannolini/oni, su richiesta, è previsto solo due volte la settimana, mentre prima c’erano tre ritiri, con una opzione ulteriore di conferimento insieme all’indifferenziato? Per chi ha bambini piccoli e persone allettate non si garantisce un servizio adeguato alle esigenze”.

    “Infine – chiede ancora Redini – perchĂ© il vetro è rimasta l’unica frazione a non essere stata inserita nel modello di raccolta, ma ci viene chiesto di portarla alle campane, che ancora devono essere installate su tutto il territorio comunale? PerchĂ© sicuramente, con il porta a porta, agli utenti viene richiesta una collaborazione maggiore ed anche per il gestore c’è uno sforzo organizzativo considerevole. E questo servizio trova significato negli obiettivi, che il sistema di raccolta prescelto si prefigge”.

    “Per il nostro Comune – dice ancora la consigliera di opposizione – gli scopi non sembrano essere affatto chiari: ci basta entrare sul podio per una percentuale di raccolta differenziata maggiore? O vogliamo fare la nostra parte, all’interno dell’ATO Toscana Centro, per tendere verso l’autosufficienza nel ciclo dei rifiuti, minimizzando le quantitĂ  di indifferenziato e avviando tutto il possibile al mercato del riciclo delle materie prime seconde?”.

    “C’è poi un aspetto ulteriore da considerare – rilancia Redini – Per il 2019 il Piano di Alia su Bagno a Ripoli giĂ  prevedeva di modificare le frequenze di raccolta e per mantenerle abbiamo pagato oltre 266 mila euro in piĂą. Ma l’amministrazione aveva anche  dichiarato che, nel 2020, con l’estensione del porta a porta a tutto il Comune, ci sarebbero state delle economie di scala e ipotizzava di prevedere anche postazioni interrate, in via di sperimentazione in altri Comuni dell’area metropolitana”.

    “Ebbene – conclude – che fine hanno fatto questi propositi? Col nuovo sistema come e quando si potrĂ  raggiungere il pagamento di una tariffa puntuale, in base al solo indifferenziato prodotto? La raccolta porta a porta non può essere fine a se stessa! Se è ben programmata e gestita, è un tassello sulla strada dell’economia circolare, ma deve essere chiaro e consapevole per tutti, amministratori e cittadini, quali sono il percorso da fare insieme, la strategia, e il traguardo da raggiungere. Nella Strategia Rifiuti Zero, si parte dal porta a porta, si prosegue con lo sviluppo di un’impiantistica per il riciclo ed il recupero, per arrivare, passando per la tariffazione puntuale, ad un obiettivo piĂą lungimirante. Ma nĂ© questa amministrazione nĂ© Alia, che ha vinto l’appalto ventennale, hanno questa visione, purtroppo”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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