BAGNO A RIPOLI – “Abbiamo spesso sottolineato, come gruppo consiliare, quanto sia importante valutare gli impatti complessivi, non solo ambientali, quando si decide cosa costruire sul nostro territorio e dove farlo”.
Inizia così la riflessione sull’approccio all’urbanistica nel comune di Bagno a Ripoli da parte di Sonia Redini.
Capogruppo in consiglio comunale per la lista civica Cittadinanza Attiva, sull’urbanistica sta conducendo da anni una vera e propria battaglia in antitesi alle scelte della maggioranza e della giunta (anzi delle giunte) guidata dal sindaco Francesco Casini.
“E c’è un altro aspetto che ci sta a cuore – riprende, andando a toccare un tasto sempre molto battuto dai favorevoli alle nuove costruzioni – quanti posti di lavoro si possono generare, se arriva un insediamento, produttivo, commerciale, turistico o di altra natura?”.
Un esempio in questo senso potrebbe essere la riqualificazione di Fendi a Capannuccia.
“Non è un elemento di poco conto – rimarca – ed anche la legge urbanistica regionale vi attribuisce rilievo con il prescrive e che i piani urbanistici attuativi debbano essere corredati da una relazione illustrativa, che faccia riferimento agli aspetti socio-economici rilevanti per l’uso del territorio”.
“La decisione – riprende Redini – politica, di come pianificare lo sviluppo del nostro territorio deve quindi poggiare anche su quale incremento occupazionale ci si attende. I posti di lavoro, che si possono creare, sono un preminente interesse pubblico, in special modo alla luce delle conseguenze che l’emergenza sanitaria, ancora in atto, ha provocato”.
“Perciò – annuncia – al prossimo consiglio comunale, proprio per dare effetto a quanto richiesto dalla leggere regionale, abbiamo preparato la proposta di far allegare alle previsioni di pianificazione attuativa una relazione, avente valore di “programma aziendale”, in cui venga descritto e dichiarato quali sono le ricadute occupazionali attese”.
“E chiediamo – dice ancora – che ci sia, dopo la messa in esercizio della struttura e dell’attivitĂ , un monitoraggio sul numero effettivo degli addetti impiegati, con la possibile specificazione di quelli residenti a Bagno a Ripoli”.
“Non vuol essere – arogmenta Redini – solo una richiesta “tecnica”: cerchiamo sempre di partire dalla valutazione di ciò di cui ci potrebbe essere bisogno, per una migliore valutazione delle proposte e la selezione delle scelte politiche, affinchĂ© diano i maggiori benefici alla nostra comunitĂ ”.
“L’impiego del nostro territorio insomma – conclude la capogruppo di Cittadinanza Attiva – deve rispondere anche ad una precisa finalitĂ sociale, per cui è necessario che la “scelta politica”, cioè la valutazione dell’opportunitĂ di quali previsioni realizzare e quali no, sia preceduta da un quadro conoscitivo completo su tutte le ricadute sociali, economiche ed ambientali. Solo così si potranno davvero conoscere quanti e quali benefici l’urbanistica restituisca al territorio”.
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