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giovedì 25 Aprile 2024
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    La storia della cagnolina di Lappeggi sta indignando tutti: cittadini e associazioni

    BAGNO A RIPOLI – Appena abbiamo raccontato questa storia sul Gazzettino del Chianti, martedì scorso (clicca qui per leggere l'articolo), sapevamo che avrebbe colpito tutti.

     

    E infatti la storia della cucciola Micol, presa a fucilate nel muso a poche decine di metri dalla sua casa nelle colline di Lappeggi, sopra all'Antella, si è propagata come un uragano.

     

    Giornali, siti web: il muso straziato di questa cagnolina di neanche un anno, le parole piene di tristezza e di rabbia del proprietario Stefano Meucci, sono comparse ovunque.

     

    Tantissimi i commenti (alcuni irriferibili) sul Gazzettino: tanta la pena per questa cagnolina, che ha perso un occhio (mentre si cerca di capire cosa accadrà all'altro e alla bocca). Ma tanta, tantissima la rabbia nei confronti di chi si è reso responsabile di questo scempio.

     

    Si cercano in tutti modi testimoni che possano aver visto o sentito qualcosa lunedì 19 maggio, quando tutto è accaduto.

     

    I cittadini di Lappeggi, oltre ovviamente alla famiglia Meucci, sono letteralmente infuriati. Per il fatto in sé, perché Micol è una cagnolina che conosce tutti e che si è fatta amare; perché si dorme poco tranquilli sapendo che vicino hai gente che fa queste cose.

     

    "Questo soggetto – dice Serena Ruffilli, presidente L.I.D.A. Firenze, una delle associazioni che sono state sollecitate – ha sparato con un'arma da fuoco detenuta illegalmente, in una zona abitata. La cagnolina ha la testa piena di pallini, e il veterinario teme di non poterli rimuovere tutti".

     

    "Ancora una volta – dice furibonda – siamo spettatori della follia umana, di una crudeltà fuori dall'umana comprensione. Attendiamo la denuncia che sia il padrone che i vicini di casa, testimoni dell'accaduto, hanno intenzione di sporgere alle autorità".

     

    "Da parte nostra – promette – sosterremo con tutte le forze un'azione legale finalizzata a costituirci parte civile in sede di processo e a richiedere il massimo della pena per l'orribile gesto compiuto ai danni di questa povera cagnolina".

     

    Ovviamente chi avesse notizie da fornire può farlo contattando le autorità competenti, in particolare la Stazione dei carabinieri a Ponte a Niccheri.

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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