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giovedì 25 Aprile 2024
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    Terza corsia A1: telenovela al decimo anno fra misteri, dubbi e… terre di scavo

    L'ultima riunione della commissione ad hoc ha ribadito la distanza fra i cittadini e Società Autostrade

    ANTELLA (BAGNO A RIPOLI) – La telenovela terza corsia A1 si avvia a celebrare il decimo anno. Purtroppo non sugli schermi, ma dentro le abitazioni dei cittadini ripolesi.

    Martedì 26 gennaio l’ennesima riunione (in realtà a riunirsi era la commissione speciale, creata ad hoc dall’amministrazione e allargata per l’occasione alla popolazione, che ha goduto anche del diritto di parola) alla presenza dei progettisti, in vista dell’inizio effettivo dei lavori, previsto per quest’anno.

    Riunione turbata dalla notizia della scomparsa di Maurizio Gusmeroli, geometra della societĂ  Autostrade che negli anni grazie alla sua disponiblitĂ  era divenuto un riferimento per coloro che hanno abitazioni o appezzamenti soggetti ad esproprio.

    Alta la partecipazione della cittadinanza, tenuto conto che si trattava di una riunione di commissione: in circa una trentina hanno assistito fino alle 20. E partecipato, ponendo ripetute domande ai tecnici.

    Prima parte destinata al riassunto delle (troppe) puntate precedenti di un progetto nato nel lontano 2004, il cui percorso, dopo dodici anni, è ancora ben lontano da compiersi: ad oggi l’unico elemento certo è la pubblicazione (ottobre 2015) del progetto esecutivo, ultimo passo prima delle ruspe, riferito ai lotti 1 e 3 (il tratto antecedente e quello successivo alla galleria di San Donato).

    Mentre il lotto 2, inerente l’opera di maggior impatto, è naufragato in corsa, per rinascere in versione 2.0 nel 2011 ed essere approvato lo scorso ottobre, ma solo in via definitiva e non esecutiva (qui le ruspe non sono neppure all’orizzonte).

    Passo che, però, è sufficiente a non consentire più la proposizione delle osservazioni da parte dei cittadini, che tanto se ne avvalsero riguardo ai lotti 1 e 3, come confermato dalla stessa Società Autostrade.

    In commissione c’è chi dice che il nuovo progetto del lotto 2 è stato fatto passare in fretta e furia, quasi sotto silenzio. L’amministrazione afferma il contrario. L’unica cosa certa è che le Autostrade nel 2011 erano tenute a diffonderlo agli enti locali ineressati. Cosa che avrebbero fatto, a quanto ha assicurato alla platea il capo progetto, Michele Pastorino. Vedremo.

    Intanto, i dubbi vanno ben oltre. In primis, al milione e duecentomila metri cubi di terra di scavo che fra pochi mesi dovranno trovare una collocazione. Colline, terrapieni, pendii? Tutto dipende dallo stato delle terre, classificabili in tabella A (pulite) o B (rifiuti) a seconda del loro grado di inquinamento.

    Svariate le domande dei cittadini al riguardo, evocative fra l’altro dell’inchiesta in corso dal 2011 sulle terre di scavo della neonata variante di valico, che sembrerebbero, in alcuni casi, aver misteriosamente “sbagliato” tabella. La magistratura ci dirà.

    Intanto, come chiesto pubblicamente da Marco Nardi, ingegnere nonché membro tecnico della commissione comunale, sarebbe utile sapere di quali terre saranno composte le verdi colline che riempiono i rendering della presentazione del progetto.

    Desolante, nella sua sincerità, la risposta di Alberto Baldeschi (Autostrade): poco importa, perché non saranno comunque fruibili da nessuno, si tratta di terreni destinati a restare in servitù alla A1. Cosa ci metteranno sotto, sarebbe quindi affar loro. E non dei ripolesi, che su quelle terre ci abitano.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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