BAGNO A RIPOLI-IMPRUNETA – Ha trovato la piastrina appartenente a un soldato siciliano che, nella seconda guerra mondiale, ha combattutto sulle nostre colline.
E si è rivolto al Gazzettino del Chianti. Per raccontare questa storia e, soprattutto, cercare di farla tornare (la piastrina) a casa. Dai familiari del soldato.
Patrizio Barlondi, imprunetino, si dedica infatti anche alla ricerca di cimeli di guerra, tramite l’utilizzo di un metal detector.
Fa parte anche della Space Metal Detector, associazione fiorentina “con la passione per il metal detector e ci divertiamo a ritrovare reperti di interesse culturale del passato”, come si legge nella presentazione sul loro sito web (qui).
Nei giorni scorsi stava facendo una “battuta” nella zona del cimitero di Quarto, nel comune di Bagno a Ripoli, quando è arrivato il “bip”: “Quella era zona di battaglie – ci spiega – di avanzamento verso il Poggio dell’Incontro”.
Così ha trovato una piastrina. Che adesso vorrebbe far riavere ai familiari di quel soldato.
“Conobbi la Space Metal Detector – racconta Barlondi – durante un’escursione che avevamo fatto con l’Anpi di Bagno a Ripoli, con il presidente Luigi Remaschi, sui monti di Badia Montescalari”.
“Da lì mi sono appassionato – prosegue – e ho iniziato a coltivare questa passione”.
Sulla piastrina c’è un anno di nascita, il 1917. Un nome “che è sbagliato – ci dice Barlondi – poiché manca una “A”. Il soldato si dovrebbe chiamare Cammarata Angelo, di Michele fu Russo Rosaria, di Caltanissetta. C’è un numero di matricola, 1238, e la scritta distretto 31″.
“Si dovrebbe trattare – aggiunge – di un soldato della seconda guerra mondiale, arruolato nel 1938”.
“Sia a me che all’associazione – conclude – piacerebbe trovare un modo per riconsegnarla ai familiari”.
Vediamo se riusciamo a dare una mano… .
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