GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Il video è stato inviato alla redazione del Gazzettino del Chianti da un lettore grassinese, e ritrae un intervento ad opera del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno sul fosso di Montauto, alla confluenza con il torrente Grassina.
“Sono un vostro lettore e cittadino del comune di Bagno a Ripoli – ci spiega – Vedendo quello che è successo nei giorni passati vi invio questo video”.
“Se continuano così – è la sua critica – è normale ri-allagare. Prima che arrivassero le persone che hanno studiato, quando i contadini avevano i terreni e i fiumi, li dragavano per aumentare la capacità del letto del fiume. Invece ora…”.
Abbiamo quindi girato il video, chiedendo spiegazioni su questo tipo di operazioni, al Consorzio di Bonifica.
“Il video – inizia la spiegazione del CBMV – fa riferimento all’intervento eseguito d’urgenza già in data 17 agosto, in vista delle nuove previsioni meteo sfavorevoli per il 18 e 19, al fine di liberare l’imbocco del tratto finale tombato del fosso che scende da via di Montauto verso il torrente Grassina”.
“Completamente ostruito – proseguono dal Consorzio – dal trasporto solido di detriti, sassi e pietre durante l’evento del 15 agosto, con conseguente passaggio su strada delle acque e relativi allagamenti in zona”.
“Il Consorzio di Bonifica – prosegue la nota – è intervenuto, con l’ausilio dell’incarico ad una impresa esterna, per risolvere questa e altre occlusioni similari nell’abitato, in accordo con il Comune e con il Genio Civile, insieme ai quali, nel caso specifico si è concordato di spostare a valle, nel torrente Grassina, il materiale lapideo fermo a monte del tratto tombato”.
“Andando a fare – si evidenzia ancora – quello che avrebbe fatto naturalmente la piena se non vi fosse l’opera artificiale di tombatura. Un campione dei materiali movimentati è stato comunque prelevato per le analisi del caso”.
“Sulla presenza di materiali lapidei nei corsi d’acqua – conclude il CBMV – e sulla relativa falsa credenza, ricorsa inevitabilmente anche in questo caso, che fiumi e torrenti andrebbero dragati abbiamo già in passato provato a spiegare, raccogliendo varia documentazione tecnico-scientifica a riguardo, per cui si veda qui“.
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