L’eccellenza ripolese. Per il quinto anno, l’amministrazione comunale riunisce in “Una vita premiata” alcuni fra i suoi nomi più prestigiosi, che con i loro percorsi individuali sono arrivati ad affermarsi in tutta Italia e oltre, dimostrandosi capaci di arricchire la comunità locale quanto quella nazionale.
In una sala consiliare piena fin da mezz’ora prima dell’evento, un intero banco era occupato dalle cornici contenenti gli attestati da consegnare, che quest’anno hanno preso direzioni davvero eterogenee. Da Mario Spezi, giornalista “storico” giunto alla ribalta con i suoi studi sulla vicenda del Mostro di Firenze, a Umberto Sardelli, ovvero l’olio d’oliva che da Grassina è arrivato sui tavoli della nazionale di calcio.
E poi un’altra istituzione, la danzatrice Maria Grazia Nicosia. Andiamo avanti. Beniamino Deidda, magistrato protagonista delle inchieste Unabomber ed Englaro, il presidente della Filarmonica “L. Cherubini” Silvano Nocchizzi, gli ex amministratori locali Giuseppe Carrai e Giovanni Cherubini, quest’ultimo anche illustre storico. E poi Romano Pierattini, regista e curatore delle rassegne teatrali ripolesi da quasi vent’anni.
Per giungere ad una figura che tutti conoscono. Quinto Paggetti, il “custode”della piazza di Antella. Nato nel senese, arrivato con quell’autostrada A1 che oggi i ripolesi conoscono bene per via del progetto di terza corsia: "Giunsi nel 1962, come operaio nel cantiere autostradale. La gente del paese mi trovò una casa calda, molto meglio della baracca sulla collina che avevo trovato. Da allora la mia vita è proseguita qui, con la famiglia che mi ha raggiunto, fra tante gioie e qualche dolore. Ma a 92 anni, posso dire con sicurezza di essere contento di ciò che ho avuto dalla vita".
Una filiera corta di ingegni. Che pur restando ben legati al territorio di provenienza, a un certo punto hanno dovuto smarcarsene per arrivare ai rispettivi traguardi. È così che Mario Spezi, che con il suo libro Dolci colline di sangue è rimasto a lungo nella top ten negli Stati Uniti, lo possiamo trovare tutti i giorni in un’osteria grassinese intento nella lettura dei giornali.
A pochi metri di distanza, per incontrare Maria Grazia Nicosia – in carriera ha condiviso il palco con Barishnikov, Fracci, Nureyev – basta contattare la sua scuola di danza presso il circolo Arci. Si può anche girare il mondo, ma con un piede sempre qua. D’altronde, come ricorda con ironia Umberto Sardelli "ho amato Quarate e vi sono ancora molto legato, ma non ho mai pensato che la vita finisse lì. A differenza di mio nonno, che un giorno tornato da una gita alla Verna esclamò “Come l’è grande il mondo!", io poi il mondo lavorando l’ho girato davvero, dalla Cina all’America".
di Leonardo Pasquinelli
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