BARBERINO TAVARNELLE – Barberino Tavarnelle, terra ricca di spiritualità, rende omaggio al suo patrono, San Pietro Apostolo, con un solenne rito della fede.
Che alla tradizione accosta l’arte, la musica, lo sport e un programma di eventi dedicato alle famiglie, alle associazioni e ai più piccoli.
Il Comune si prepara a celebrare i festeggiamenti civili e religiosi dedicati a San Pietro Apostolo, patrono del comune unico di Barberino Tavarnelle.
Un ricco calendario di appuntamenti è stato organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni del territorio e la parrocchia di Tavarnelle per domani, giovedì 29 giugno.
La festa del patrono prevede una serie di iniziative allestite nei due maggiori centri abitati, Tavarnelle e Barberino Val d’Elsa.
L’apertura dei festeggiamenti è affidata alla celebrazione della Santa Messa alla Pieve di San Pietro in Bossolo alle ore 18, seguita dall’esposizione all’interno della pieve romanica di Tavarnelle delle opere dell’artista Rinaldo Saia tra cui un dipinto, donato dal maestro alla parrocchia, e ispirato all’opera perduta di Caravaggio “Gesù nell’orto dei Getsemani”.
La sera alle ore 21 la comunità si sposterà a Barberino Val d’Elsa negli spazi all’aperto della Pineta di via Cassia dove è prevista la premiazione, coordinata dal consigliere comunale delegato allo sport Francesco Tomei, delle associazioni sportive degli atleti per i risultati ottenuti nella stagione sportiva appena conclusa.
E alle ore 21.30 prenderà forma uno dei momenti clou della giornata con la cerimonia di consegna del premio “Il Marzocco di Barberino Tavarnelle” ai cittadini e alle associazioni che si sono distinti per meriti conseguiti nei vari campi tra cui quello culturale, sociale e civico.
L’iniziativa è curata dal presidente del consiglio comunale Alberto Marini e vedrà la presenza del sindaco David Baroncelli.
Il Premio costituisce una nuova forma di riconoscimento istituzionale attivata dal consiglio comunale di Barberino Tavarnelle, nata dalla fusione dei premi preesistenti, “Domenico Cresti, detto Il Passignano” e “Terra di Semifonte”.
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