VICO D’ELSA (BARBERINO TAVARNELLE) – Giovedì 9 settembre, alle 21.30 a Vico d’Elsa, in via 2 giugno 10, conferenza dal titolo “Ambiente e Val d’Elsa, conoscenza e partecipazione”.
L’evento è organizzato dal Comitato per la tutela e la difesa della Val d’Elsa, con il sostegno dei comitati attivi sul territorio: Comitato Elsa Viva, Comitato Staggia C’è e l’Assemblea permanente No Keu.
Saranno ospiti la dottoressa Liliana Cori, coordinatrice delle attività di comunicazione dell’Unità di ricerca in epidemiologia ambientale dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e vicepresidente di Greenpeace Italia.
E il dottor Fabrizio Bianchi, epidemiologo ambientale all’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e docente incaricato presso Università di Pisa e Scuola Superiore Sant’Anna.
“Lo scopo dell’incontro – dicono dal Comitato – è di favorire un approccio scientifico alle problematiche ambientali territoriali, particolarmente nelle aree periferiche, per promuovere la cultura della prevenzione del danno ambientale e non la cura a posteriori”.
“Si evidenzia – aggiungono – una mancanza di informazioni riguardo alle metodologie di monitoraggio esistenti, serve più controllo sulle industrie impattanti, serve più impegno da parte della politica per la tutela del territorio e dei cittadini”.
“La Toscana – denunciano – è indietro rispetto alle politiche sostenibili ed ecologiche, ma non riguardo a quelle partecipative (ddl 46/2013 e il ddl 69/2007). Nonostante questo si rileva un grande gap comunicativo e partecipativo tra amministrazioni e cittadinanza”.
“Le vicende che si vedono oggi in Val d’Elsa ne sono un esempio – rimarcano – la Distilleria Deta ha eretto la ciminiera di 60 metri di altezza, nonostante l’appello al Consiglio di Stato in corso. Il ripetitore di Staggia Senese, con un’antenna di 30 metri, costruito accanto ad un castello del 1400. La centrale idroelettrica alle sorgenti dell’Elsa che deturperà buona parte del parco fluviale, e dulcis in fundo, lo scandalo del Keu con 8.000 tonnellate di rifiuti tossici nascoste sotto la 429”.
“Tutte queste vicende – accusano – hanno un tema trasversale, la totale assenza di rispetto e ascolto verso chi vive quei territori. Da qui la necessità di garantire un reale coinvolgimento dei cittadini e una concreta condizione di tutela ambientale”.
“Questa iniziativa – rilanciano dal Comitato – rappresenta un altro passo per creare consapevolezza e diffondere conoscenza sui temi vitali della transizione ecologica, della sostenibilità e della partecipazione”.
“Nel 2021 – riflettono – le priorità ambientali a livello mondiale, nazionale e regionale sono ritenute inderogabili, nonostante ciò questi problemi cosi importanti continuano ad essere sottovalutati”.
“Come Comitato – concludono – ci auguriamo di riuscire a tutelare al meglio il patrimonio naturale ed ambientale della bellissima regione Toscana”.
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