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giovedì 25 Aprile 2024
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    Barberino Tavarnelle: Comune e associazioni di volontariato creano una rete per chi ha più bisogno

    Una cabina di regia sul welfare di comunità: si lavorerà per la programmazione e la progettazione degli interventi che mirano a dare risposte puntali alle fasce deboli della popolazione

    BARBERINO TAVARNELLE – Unire risorse, condividere proposte, investire nuove competenze per gestire insieme i tanti aspetti che caratterizzano l’attività sociale.

    E’ la creazione di un percorso condiviso e un presidio permanente al servizio della comunità l’obiettivo della nuova rete di volontariato “Welfare territoriale”, sostenuta dal Comune, nata per iniziativa di sei associazioni di Barberino Tavarnelle che si impegnano ad analizzare, programmare e mettere in atto azioni mirate a favore delle fasce deboli della popolazione.

    Il carattere inedito della nuova realtà, che lavorerà insieme alla giunta Baroncelli, è quello di aver messo nero su bianco il proprio obiettivo nell’ambito di una visione comunale sul terzo settore, a testimonianza della cultura di partecipazione e cittadinanza attiva che identifica storicamente il volontariato locale.

    Il documento è un protocollo di intesa sottoscritto dalle associazioni Misericordia, Calcit, Auser, Ci Incontriamo, Giardino SottoVico e Tre e un quartoche si impegnano nell’attività di coprogettazione, insieme all’amministrazione comunale, di interventi adeguati e specifici che possano rispondere ai bisogni della comunità.

    Le associazioni coinvolte sono coordinate da Riccardo Gabbrielli.

    “Dopo vari incontri e colloqui intercorsi con l’amministrazione nella quale abbiamo trovato un punto di riferimento attento e vicino alle nostre proposte – dichiara Riccardo Gabbrielli – abbiamo ritenuto necessario proporci come corpo unico e costruire formalmente un nuovo cammino da percorrere e sviluppare in stretta collaborazione con il Comune. Il tema del sociale, con i bisogni e le nuove povertà che crescono sensibilmente anche a causa della pandemia, occupa uno spazio centrale tra le priorità istituzionali, soprattutto in questo momento. E solo insieme, lavorando uniti e coesi, associazioni e Comune, potranno fare di più e meglio per non lasciare indietro nessuno”.

    Parola chiave del lavoro avviato dal Welfare territoriale è cooperazione. “Ogni associazione – prosegue Gabbrielli – pur mantenendo la propria specifica identità, interverrà per valorizzare la pluralità degli interventi della rete. Avremo così maggiore incisività nella realtà territoriale anche in funzione di eventuali partecipazioni a bandi e per l’accesso a finanziamenti privati e pubblici”.

    Le azioni di coprogettazione del welfare territoriale sono state già individuate e condivise e si articolano in tre macroaree. Ad illustrarle è l’assessore alle politiche sociali Giacomo Trentanovi.

    “Lavoreremo in questa prima fase – spiega nel dettaglio Trentanovi – nella conoscenza e nell’analisi dei bisogni reali ed effettivi, nell’individuazione delle esigenze prevalenti che emergono dal nostro territorio, dando priorità alle forme di disagio nella disabilità e fragilità, in particolare giovanile, e al mondo degli anziani”.

    “Attiveremo contemporaneamente percorsi di formazione – conclude Trentanovi – per i quali abbiamo iniziato a contattare esperti qualificati provenienti dal mondo universitario in grado di creare strumenti e competenze innovative e sperimentali. Altro step è quello dell’osservazione dei modelli regionali e nazionali che producono esperienze di valore e ispirano percorsi virtuosi da replicare nel nostro territorio”.

    Ad accogliere con favore gli obiettivi della nuova rete è il sindaco David Baroncelli.

    “Dal confronto con le associazioni – aggiunge – che ringrazio per il grande lavoro profuso in tutti questi anni ed in particolare nel difficile momento dell’emergenza sanitaria è nato uno strumento operativo per la valorizzazione e la gestione sostenibile dell’attività sociale”.

    “La rete – sottolinea – promuoverà nuove forme di interazione, dialogo e approfondimento, ricercherà esperienze virtuose e lavorerà sulla programmazione sociale e sanitaria integrata dando una prima concreta realizzazione dell’attività di coprogettazione in linea con le finalità del Codice nazionale del terzo settore e della recente legge regionale sul terzo settore, la legge n. 65 del 2020”.

    “Offrirà un contributo prezioso – conclude – per contrastare l’isolamento delle famiglie bisognose e sensibilizzerà l’opinione pubblica sulle tematiche del sociale promuovendo l’adesione ad eventuali soggetti interessati a condividere il percorso e le finalità del Welfare territoriale”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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