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lunedì 2 Dicembre 2024
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    Barberino Tavarnelle e Longarone uniti da una storia lunga sessant’anni. Nel ricordo del Vajont

    Inaugurata la mostra fotografica che ripercorre la lunga relazione di rispetto e affetto che unisce le due comunità dal 1963, anno del disastro della diga

    BARBERINO TAVARNELLE – Una storia di amicizia lunga 60 anni. Che vive dentro ai cuori, ai ricordi e alle testimonianze delle persone. Nel passato come nel presente.

    Un’esperienza di vicinanza e solidarietà che si è portata avanti nel tempo, senza mai perdere brillantezza e determinazione, nonostante il trascorrere degli anni.

    Era il 9 ottobre del 1963 quando l’Italia fu sommersa dall’onda dell’orrore, il disastro di proporzioni colossali del Vajont che causò la morte di 2.000 persone circa e centinaia di bambini.

    Con un pezzo del Monte Toc che franò nel bacino formato dalla diga, causando un’onda apocalittica che travolse i paesi sui bordi dei monti, Erto e Casso e, soprattutto, a valle, Longarone. Che venne spazzato via.

    Proprio in quella stagione scolastica era stata una scuola elementare del Morrocco, nell’allora comune di Tavarnelle, sotto la spinta di una donna forte e vitale, nonché insegnante coraggiosa e aperta, la maestra Anna Cetica, ed una direttrice scolastica altrettanto energica e intraprendente, Lea Verdi, a decidere di coinvolgere gli studenti di terza e quarta classe in una missione umanitaria inedita.

    Con l’intento di esprimere vicinanza alla comunità superstite, ai tanti bambini e alle bambine colpite dalla devastazione, dalla sofferenza, dal senso di privazione causate dal crollo della diga del Vajont.

    Un’attività educativa tutt’altro che comune, fu la prima in Italia, tanto da essere accolta nel 1964 dal Santo Padre.

    L’esperienza avrebbe insegnato ai piccoli allievi, residenti nella campagna fiorentina, i valori della reciprocità e dell’amore verso i più deboli con un’azione concreta, si sarebbe impressa nei loro cuori con un gesto corale. E così è stato.

    Alla drammatica pagina di quella storia, fatta di altruismo e sensibilità, nessuno ha mai messo la parola fine. Capitolo dopo capitolo, anno dopo anno, il libro della solidarietà condivisa di due comunità, quella di Longarone e quella di Tavarnelle, si è alimentato di una “penna” degli affetti collettiva, nata dal bisogno sociale di tradurre la tragica esperienza di morte in una profonda e longeva testimonianza di vita.

    Oggi a ripercorrere e legare a doppio filo tutta la vicenda è una mostra fotografica caratterizzata dall’esposizione di un centinaio di immagini dell’epoca e alcuni pannelli descrittivi, organizzata dalla Pro Loco di Longarone, rappresentata da Sonia Bortoluzzi.

    La raccolta di scatti originali è stata allestita negli spazi del Palazzo dei Pellegrini, nel castello medievale di Barberino val d’Elsa in collaborazione e con il patrocinio del Comune di Barberino Tavarnelle.

    Si intitola “Legàmi – Vajont, per non dimenticare” e fino al 3 settembre rievocherà la relazione, una trama intessuta di sentimenti, che si è costruita nel tempo tra le comunità di Barberino Tavarnelle e Longarone.

    La mostra è un viaggio nel tempo e con le immagini in bianco e nero e a colori sancisce le tappe salienti della storia di amicizia, dagli anni 60 fino ai giorni nostri.

    Tra gli altri sono immortalati i momenti in cui l’insegnante Anna Cetica ricevette la cittadinanza onoraria a Longarone nel 2014, le tante visite, gli scambi didattici, le attività educative, sportive, culturali e sociali che hanno portato la comunità di Barberino Tavarnelle a raggiungere i longaronesi e viceversa.

    Fino alla conferimento del premio Il Marzocco di Barberino Tavarnelle alle tre bambine del Morrocco, avvenuto qualche mese fa nello spazio della pineta di Barberino, per un’iniziativa del presidente del consiglio comunale di Barberino Tavarnelle Alberto Marini.

    “Il riconoscimento istituzionale, il primo del Comune unico, è stato conferito alle concittadine Giuliana Barbetti, Grazia Daddi e Armida Niccolai – dichiara il sindaco David Baroncelli – in rappresentanza di tutta la comunità, simboli e testimoni del percorso di vicinanza, affetto, rispetto che unisce ormai in un legame inossidabile bambini, giovani, adulti, anziani di Barberino Tavarnelle e Longarone”.

    “La storia va avanti con l’amore di due paesi – tiene a dire – due comunità che non hanno mai dimenticato il passato e dal dolore hanno imparato entrambe a vivere con consapevolezza e speranza il futuro, a portare il cuore oltre l’ostacolo. Perché insieme si è capaci di affrontare e superare le esperienze che ci segnano, insieme si è più forti, liberi e resilienti”.

    All’inaugurazione della mostra fotografica erano presenti gli assessori Roberto Fontani e Giampiero Galgani, i rappresentanti della Pro Loco di Longarone e le comunità di Barberino Tavarnelle e Longarone con le bambine e i bambini di allora della scuola del Morrocco e di Longarone.

    Orari di apertura

    Giovedì: 16-19. Venerdì, sabato e domenica 10-13 e 16-19. Ingresso libero.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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