BARBERINO TAVARNELLE – E’ stato condiviso e presentato, questa mattina, con la partecipazione del parroco Don Soave, l’investimento messo in campo dal Comune di Barberino Tavarnelle finalizzato alla realizzazione del rifacimento complessivo di uno dei camposanti piĂą ampi del territorio comunale, quello di Barberino Val d’Elsa.
Ad illustrare l’opera di riqualificazione, per la quale si è resa necessaria una spesa complessiva pari a 80mila euro, il sindaco David Baroncelli che ha presenziato la cerimonia di benedizione insieme agli assessori Roberto Fontani, Anna Grassi, Giacomo Trentanovi e alla consigliera comunale Tatiana Pistolesi.
“Si è trattato di un intervento complesso, visibile solo in parte – ha spiegato il sindaco David Baroncelli – che è consistito nel completamento delle opere di manutenzione straordinaria e nel restauro di alcune aree centrali del cimitero”.
“Nello specifico – aggiunge – è stata effettuata la risistemazione integrale della copertura, della facciata, si è provveduto a tinteggiare e a risistemare gli intonaci e a portare a termine la manutenzione straordinaria della cappella del Commiato”.
L’impegno della giunta comunale nella programmazione di opere pubbliche volte a rispondere alle esigenze della comunitĂ e alla risistemazione dei cimiteri di campagna continua in altre aree del territorio.
“Dopo aver realizzato 80 ossarietti al cimitero di Sambuca – continua l’assessore ai lavori pubblici Roberto Fontani – procederemo con l’esecuzione di specifici interventi di riqualificazione nei camposanti di Monsanto, San Filippo, San Donato in Poggio, Romita e Tavarnelle, abbiamo giĂ stanziato le risorse necessarie”.
“Avere cura del decoro e investire sulla riqualificazione dei cimiteri – puntualizza il sindaco – è un’operazione fondamentale non solo dal punto di vista della sicurezza e della prevenzione e del contrasto al degrado e ai segni del tempo”.
“Ma ha un grande valore sociale – ribadisce – poichĂ© realizziamo un impegno e un obiettivo che mira alla valorizzazione e alla tutela di questi luoghi che parlano di noi e delle nostre radici, che viviamo nel quotidiano.
“E ad essi – conclude – affidiamo il ruolo di custodire, in silenzio, la memoria spirituale e collettiva di un’intera comunitĂ ”.
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