BARBERINO TAVARNELLE – Sulle tracce dei giganti dell’arte e dell’ingegno.
Quello di Barberino Tavarnelle è un territorio millenario segnato dal passaggio di alcuni dei più grandi artisti e geni della storia.
Da Leonardo da Vinci con le sue dighe, progettate e realizzate lungo il torrente Agliena, nella valle dei manufatti acquedottistici monumentali, a Michelangelo presente con un Crocifisso ligneo a Badia a Passignano.
E il grande Domenico Ghirlandaio, con l’affresco che decora la sala del refettorio nel complesso monastico di Badia a Passignano.
Il sindaco David Baroncelli invita quindi a visitare e vivere le testimonianze della grande cultura che caratterizza Barberino Tavarnelle.
Iniziamo dalle antiche briglie, ripulite alcuni anni fa per volontà del Comune dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.
Sono ventisette le opere idrauliche alcune delle quali risalenti all’anno Mille, situate tra il Parco della Spinosa e Spoiano.
“Le briglie sono antiche costruzioni – spiega il primo cittadino – utilizzate come dighe presenti lungo i torrenti Agliena e Borraccio. Nel 1540 furono oggetto di studio da parte di Leonardo Da Vinci (1452-1519) che ne lasciò memoria nel Codice Hammer”.
La bellezza monumentale delle opere idrauliche, inserita nel contesto ambientale dell’area abbracciata dal Chianti e dalla Valdelsa, accentua le potenzialità turistiche e le opportunità di fruizione da parte del cicloturismo e della sentieristica che è stata appena tracciata dal Comune in collaborazione con il Cai.
Le briglie leonardesche sono al centro di uno dei sei itinerari valorizzati e promossi dal Comune, frutto del progetto che ha tracciato e individuato la nuova sentieristica di Barberino Tavarnelle.
Domenico Ghirlandaio (1448-1494) è un altro protagonista dell’arte italiana profondamente legato al territorio.
“L’artista ha dipinto insieme al fratello Davide, nella seconda del 1400 – precisa il sindaco – uno straordinario e monumentale affresco, Il Cenacolo, da ammirare in tutto il suo splendore nella sala del Cenacolo dell’Abbazia di Badia a Passignano, uno dei complessi monastici più antichi e prestigiosi d’Italia”.
“L’allievo del Ghirlandaio – conclude Baroncelli – il giovane Michelangelo Buonarroti (1475-1564), è presente nei territori del Chianti con una doppia testimonianza. Un crocifisso ligneo è attribuito all’artista rinascimentale dalla tradizione, esposto nell’abbazia di Badia a Passignano, come anche una supposta Pietà affrescata nella chiesa di Marcialla, intorno alla quale tutt’ora ruotano varie ipotesi sulla paternità”.
Anche Galileo Galilei (1564-1642) legò il suo nome al territorio Barberino Tavarnelle. Il grande fisico e astronomo insegnò nell’abbazia di Badia a Passignano.
I suoi allievi furono i monaci vallombrosani ai quali impartì le leggi “dei cerchi, dei triangoli e di altre figure geometriche”.
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