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sabato 30 Settembre 2023
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    Festa della Repubblica: a Barberino Val d’Elsa la si è celebrata in piazza con i neodiciottenni

    Il sindaco David Baroncelli: "Un giorno carico di significato per la storia del nostro Paese in cui abbiamo voluto rimarcare i valori fondativi della Carta Costituzionale"

    BARBERINO TAVARNELLE – La festa della Repubblica 2023, a Barberino Tavarnelle, ha avuto giovani protagonisti in piazza Mazzini a Barberino Val d’Elsa.

    È stata infatti dedicata alle ragazze e ai ragazzi che hanno compiuto 18 anni e raggiungeranno la maggiore età nel corso del 2023 la cerimonia che la presidenza del consiglio comunale di Barberino Tavarnelle ha organizzato per ricordare il 77esimo anniversario della nascita della Repubblica italiana e il 75esimo anniversario della Costituzione italiana.

    Un’occasione di particolare significato che i neodiciottenni hanno condiviso con l’amministrazione comunale, partecipando numerosi alla festa istituzionale che simbolicamente ha dato il benvenuto al loro ingresso nella vita politica e amministrativa del territorio di Barberino Tavarnelle. Attraverso la consegna di una copia della Costituzione italiana. 

    “Progettate la vostra vita da protagonisti, non delegate ad altri e non aspettate che altri pensino a fare la vostra parte, costruite il presente in prima persona, con le parole, le azioni, l’impegno che provengono dal vostro senso critico, dalla conoscenza del passato, dalla formazione, dallo studio, dalla passione e dall’attività solidale, attenta ai bisogni dei più deboli, che metterete in campo, da cittadini responsabili e consapevoli dei diritti e dei doveri”.

    E’ questo il messaggio che ha accomunato gli interventi dei rappresentanti istituzionali presenti alla cerimonia.

    Dall’ospite d’eccezione, Bernard Dika, alfiere della Repubblica Italiana, nonché delegato ai giovani e all’innovazione della Regione Toscana, che ha ricordato i nomi e le imprese di alcuni giovanissimi, uomini e donne nella storia che, con i loro sacrifici e il sangue versato per la libertà, hanno contribuito a costruire le fondamenta dell’Italia democratica e antifascista, sostenendo la rinascita del Paese da padri fondatori e madri fondatrici della Costituzione italiana.

    Al presidente del consiglio comunale Alberto Marini e al sindaco David Baroncelli, che hanno invitato i ragazzi a considerare la Costituzione italiana una carta “viva” e sempre attuale da non lasciar cadere per terra ma affermare e attuare nella quotidianità.

    “Con i suoi 139 articoli la Costituzione Italiana – ha dichiarato Marini – ci orienta quotidianamente nelle tappe fondamentali della vita attraverso la conoscenza dei diritti e delle responsabilità, crediamo che essa rappresenti il principale strumento con cui comprendere i principi che stanno alla base di tutti quei diritti e quelle libertà di cui oggi godiamo e che non devono essere dati per scontati”.

    “E’ la più importante eredità, intrisa di senso patriottico e volontà ferma e collettiva di ricostruzione – ha rimarcato il sindaco Baroncelli – che ci è stata consegnata da chi ha lottato e si è sacrificato per costruire un paese libero, garantire la democrazia e con essa l’inviolabilità dei diritti e l’inderogabilità dei doveri”.

    A tenere alta l’attenzione dei giovani che hanno gremito in piazza Mazzini anche gli interventi dei consiglieri comunali Mauro Maioli, che ha citato Lucio Anneo Seneca; e di Giulio Cretti, che ha rievocato un brano di Italo Calvino, scrittore tra i più amati dai giovani di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.

    Mauro Maioli ha fatto riferimento alle parole del filosofo dell’antichità (“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”) per sottolineare l’importanza di avere chiara una meta da raggiungere, di assumersi le proprie responsabilità nelle scelte che ci porrà davanti la vita.

    E ha esortato i neodiciottenni ad essere curiosi, determinati, appassionati, ad adoperarsi nel tracciare la propria strada e trasformare i sogni in obiettivi da centrare.

    Il consigliere Cretti ha letto un brano del testo “Dove vola l’avvoltoio” di Calvino, musicato e tradotto in una canzone nel 1958, in cui l’avvoltoio è la metafora della guerra che aleggia sulle persone, i forti sono coloro che hanno il coraggio di respingerla, i deboli coloro che la subiscono: “Dove vola l’avvoltoio, avvoltoio vola via dalla terra mia, che è la terra dell’amor”.

    Per il presidente del consiglio comunale Marini la Festa della Repubblica, celebrata con i giovani, è stata l’occasione per affermare l’importanza e la necessità di fare comunità.

    “Un cammino – ha concluso – da percorrere fianco a fianco, fatto di rispetto, inclusione, solidarietà, consapevolezza, che invita tutte e tutti a farsi artigiani di pace, custodi di memoria, promotori attivi di responsabilità civica”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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