BARBERINO TAVARNELLE –Â Memoria, responsabilitĂ , solidarietĂ .
Il dovere del ricordo, collettivo, duraturo da tenere in vita attraverso le testimonianze, l’attivitĂ di ricerca e studio e il coinvolgimento attivo delle nuove generazioni.
Il senso di responsabilitĂ che il cittadino è chiamato ad esercitare ogni giorno nelle proprie scelte di giustizia, umanitĂ , libertĂ . Il principio della solidarietĂ , forgiata nel passato da chi si oppose alle “leggi” della sopraffazione, stretto alla cultura del dialogo del presente da un legame, un ponte di valori da difendere e tramandare che resiste e si rinforza a distanza di 78 anni.
E’ dalla sintesi espressiva di questi tre temi che il Comune di Barberino Tavarnelle ha tratto ispirazione per dare vita ad un memoriale e ad un parco dedicato alla Liberazione di Tavarnelle dall’occupazione nazifascista, avvenuta il 23 luglio 1944. Un giorno di gioia e di dolore allo stesso tempo.
“La mattina del 23 luglio alle ore 7 tre compagnie del battaglione Maori delle truppe neozelandesi entravano a Tavarnelle. Nella notte i nazisti si erano ritirati lasciando il paese minato pieno di macerie e desolazione. Dopo le sofferenze dall’occupazione nazista Tavarnelle è libera”.
Sono parole destinate ad acquisire perennitĂ , a durare nel tempo, impresse, scalfite nella memoria della comunitĂ e nella pietra marmorea del Memoriale che questa mattina l’amministrazione comunale ha inaugurato in via XXIII luglio, nel centro abitato di Tavarnelle, insieme a tanti cittadini, rappresentanti delle associazioni locali, forze dell’ordine.
Ieri, sabato 23 luglio, insieme al monumento, il sindaco David Baroncelli ha scoperto la targa che segna la rinascita dei giardini pubblici del complesso residenziale di via XXIII luglio con il nome, la statura morale e il coraggio di Alfredo Enrichi, detto Nicche.
Uno dei protagonisti della Resistenza toscana, un uomo pieno di umiltĂ e senso del dovere, conosciuto e amato dalla comunitĂ di Barberino Tavarnelle per aver lottato in nome della libertĂ , della difesa e dell’affermazione della dignitĂ umana.
La cerimonia, che ha visto la partecipazione della figlia Valeria Enrichi, è stata accompagnata dalla formazione bandistica di Marcialla, la Filarmonica “Giuseppe Verdi”, diretta da Adriano Scoccati.
L’evento, organizzato dal Comune in occasione del 78mo anniversario della Liberazione, è stato arricchito dagli interventi del presidente del consiglio comunale Alberto Marini, del direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’etĂ contemporanea in Toscana Matteo Mazzoni, del presidente Anpi di Barberino Tavarnelle Adelmo Franceschini.Â
All’iniziativa hanno preso parte il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi con il gonfalone del Comune, il consigliere regionale Massimiliano Pescini, il luogotenente dei carabinieri di Barberino Tavarnelle Giuseppe Cantarero, il parroco don Franco del Grosso, gli assessori Roberto Fontani, Tatiana Pistolesi, Marina Baretta, Anna Grassi.
Il presidente del consiglio comunale Alberto Marini e alcuni consiglieri comunali di Barberino Tavarnelle tra cui Barbara Guazzini, Francesco Tomei, Edoardo Nesi, Giulio Cretti, Giannino Pastori. L’iniziativa si è conclusa con la benedizione dell’area del parco da parte di don Franco Del Grosso.
GLI INTERVENTI
“Occorre ricordare la nostra Liberazione come un giorno di dolore e liberazione allo stesso tempo – ha sottolineato il sindaco David Baroncelli – mentre la popolazione, stremata dalla sofferenza della guerra, si riaffacciava nelle strade per festeggiare la fine della guerra e l’arrivo degli alleati, le truppe neozelandesi che erano entrate a Tavarnelle giĂ dalla mattina del 23 luglio, la sera all’imbrunire venivano barbaramente fucilati dodici uomini, strappati alle loro famiglie e trucidati a colpi di mitraglia in una radura nell’area di Pratale, sangue innocente sparso tra i boschi del nostro territorio che abbiamo l’obbligo di ricordare insieme alla nostra comunitĂ , protagonista di un percorso teso a valorizzare la memoria corale”.
“Rievocare la strage, uno dei tanti eccidi commessi dai nazisti in Toscana – ha continuato – è un impegno morale e civico che va di pari passo con il ricordo intenso del nostro partigiano, Alfredo Enrichi, simbolo del senso del dovere al tempo della Resistenza, quel principio che spinse tantissimi giovani, donne e uomini a dire di no alla violenza e a lottare contro l’oppressione nazifascista”.
Tra gli intervenuti, il presidente del consiglio comunale Alberto Marini che ha ripercorso il vissuto del partigiano ricostruendone in breve l’attivitĂ e l’impegno nell’ambito della lotta armata contro il nazismo.
“Una persona di altissimo valore – ha detto Marini – accogliente e generosa, che incarnò l’essenza della Resistenza, fermo e coerente nelle proprie convinzioni agli ideali di libertĂ , democrazia, giustizia, un cittadino che ho avuto l’onore di conoscere e che non ha mai rinunciato, fino agli ultimi istanti della sua vita, al desiderio di condividere, diffondere quanto vissuto e favorirne la conoscenza soprattutto tra i giovani”.
“Da questi drammatici fatti emergono due lezioni di vita – ha precisato Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e dell’etĂ contemporanea in Toscana – la prima è che dalle macerie si può risorgere ed è bene avere questa consapevolezza oggi nel difficile tempo che stiamo vivendo”.
“La seconda – ha ricordato – è che per farlo occorre compiere la scelta giusta a favore dei principi di umanitĂ e solidarietĂ come fece il partigiano Nicche e tantissimi altri. I partigiani lottarono e misero a repentaglio la propria vita per scacciare il fascismo e il nazismo”.
“I tanti che resistettero protessero i piĂą deboli – ha concluso Mazzoni – ripristinarono il principio di solidarietĂ , si aiutarono reciprocamente, in quel fare la scelta giusta e portare avanti i principi di libertĂ e giustizia c’è la carta d’identitĂ della nostra Repubblica, il fondamento della Carta Costituzionale”.
“Il partigiano Nicche ha contribuito a costruire un futuro di valori, principi, memorie – ha aggiunto il presidente Anpi di Barberino Tavarnelle Adelmo Franceschini – su cui oggi abbiamo il dovere di riflettere, luoghi e monumenti come questi, per i quali ringrazio l’amministrazione comunale ed in particolare il sindaco David Baroncelli, ci stimolano, ci invitano a comprendere, ci impongono la responsabilitĂ delle scelte, ci rivelano quanto importante sia rievocare la Liberazione e i temi che ne sono derivati e tradurre la nostra Costituzione in una cassetta degli attrezzi per vivere con dignitĂ , mettendo in pratica i principi di fratellanza e pace”.
Dai giorni di sofferenza, dalle macerie del 23 luglio 1944, non è rimasto solo pianto. A Tavarnelle si è trovato il coraggio di risorgere e portare avanti scelte di libertĂ : uomini in armi e civili, donne e anziani hanno ricostituito la fraternitĂ nel bisogno. Sono, siamo, risorti aiutandoci l’un l’altro.
“E’ la lezione piĂą importante – ha concluso il sindaco David Baroncelli – che occorre mettere al centro di un impegno culturale e pubblico, oggi e domani, senza interruzione di continuitĂ ”. Â
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