spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 11 Ottobre 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Incendio alla Di Volo: era andata in fiamme anche alcuni anni fa. Una nottata da incubo

    SAMBUCA (TAVARNELLE) – Fiamme e fumo al colorificio Di Volo nella zona industriale di Sambuca, in via Leonardo Da Vinci, vicino all'oleificio Carapelli (qui sopra il foto servizio di Antonio Taddei).

     

    Le fiamme si sono sviluppate attorno alle 21.40 di giovedì 18 settembre, notate dalla vigilanza di un capannone vicino. Da lì l'avviso alle forze dell'ordine e ai vigili del fuoco, arrivati sul posto in grandi forze, con numerosi mezzi, da ogni parte della provincia fiorentina.

     

    Sul posto anche i mezzi di soccorso della Misericordia di Tavarnelle e Barberino Val d'Elsa, quelli della polizia municipale, i carabinieri della Stazione di Tavarnelle con il maresciallo Giuseppe Cantarero. Tecnici di Enel e di Toscana Energia.

     

    E, come detto, i vigili del fuoco in un dispiegamento d'eccezione, con ben cinque squadre: una dalla centrale di Firenze, una da Firenze ovest, una di Pontassieve, una di Petrazzi, una di Poggibonsi. Poi la chilolitrica presa dall'aeroporto di Peretola, l'NBCR (Nucleo Chimico Batteriologico), svariate autobotti.

     

    Evidentemente i vigili del fuoco sono stati molto preoccupati fin da subito, tanto che in un primo tempo avevano pensato a un'evacuazione generale di tutta la zona.

     

    Tanta tensione anche fra i vicini di capannone della Di Volo, in particolare quelli della "Bio Due", con il fiato sospeso e con la paura che l'incendio si propagasse anche nelle loro strutture.

     

    L'arrivo in forze dei vigili del fuoco è dovuta anche a questo, ovvero al fatto che si voleva scongiurare al massimo la probabilità di "contagio" delle fiamme con gli edifici contigui.

     

    Davanti all'area dell'incendio, fra le mascherine a proteggere le bocche, la preoccupazione di alcune delle dipendenti del colorificio accorse dopo aver appreso la notizia. Ma si è respirata comunque anche un po' di tensione fra i tanti delle aziende vicine.

     

    Tensione dovuta anche al fatto che il capannone della Di Volo era già stato interessato alcuni anni fa da un analogo rogo: e il fatto che si occupi di sostanze tossichee pericolose, da trattare con tutte le sicurezze del caso, fa innalzare ancor di più l'allerta da parte di chi ha tutto il suo lavoro e la sua vita a pochi metri di distanza.

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...