In attesa che cambino le normative di viaggio a seguito della pandemia, permettendo ai giapponesi di tornare in Italia senza rischiare di rimanere bloccati in quarantena al rientro nel proprio Paese, il Consorzio Vino Chianti Classico non dimentica il Giappone e si presenta in questo mercato strategico con un ricco programma di attività.
“Particolarmente sensibile al Made in Italy di qualità – dicono dal quartiere generale consortile, in via Sangallo alla Sambuca – il Giappone è infatti da molti anni un mercato fedele ai vini della storica denominazione del Gallo Nero”.
“Inoltre – ricordano – non è da dimenticare che dal febbraio 2019 è diventato pienamente operativo l’Accordo di Partenariato Economico (EPA) tra l’Unione Europea e il Giappone, che contiene disposizioni procedurali e commerciali che riducono i costi correlati a esportazioni e investimenti, facilitando l’accesso delle imprese italiane al terzo mercato al mondo per dimensioni”.
Nonostante l’emergenza sanitaria infatti, il Giappone, negli ultimi anni, ha mantenuto stabili le quote di Chianti Classico importate, “mostrando – specificano dal Consorzio – un particolare interesse per le tipologie premium di Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione, che sono cresciute in volumi e fatturato”.
“Proprio per questo – annunciano – dopo aver organizzato un evento di degustazione lo scorso novembre a Tokyo che ha visto la partecipazione di oltre 300 operatori del settore, oggi a Osaka e mercoledì 9 febbraio a Tokyo, si terranno due masterclass, per dimostrare al pubblico nipponico la grande longevità dei vini del Gallo Nero”.
I seminari, dal titolo ” Chianti Classico Riserva 2009: le sfumature del tempo” saranno guidati dal noto giornalista Isao Mijayima, ambasciatore ad honorem del Chianti Classico in Giappone, con la partecipazione da remoto dei produttori del Gallo Nero.
Il Consorzio Vino Chianti Classico si presenta in Giappone in un momento molto positivo per la denominazione.
Il 2021, infatti, pur caratterizzato dall’evento eccezionale della pandemia, si è concluso con un bilancio migliore delle aspettative, con un + 21% rispetto al 2020 e +11% rispetto al 2019.
“Siamo fiduciosi nel fatto che la relazione con il Giappone possa continuare a crescere nel corso degli anni” afferma Giovanni Manetti, presidente del Consorzio.
“Anni sempre di più improntati sulla capacità dei nostri viticoltori di trasferire il territorio nella bottiglia – rimarca – mantenendo saldo l’obiettivo della qualità, intesa come unione di autenticità e grande impegno in tutte le fasi produttive, in particolare nell’attenzione in vigna”.
“I mercati internazionali – conclude Manetti – stanno premiando questa nostra scelta produttiva, una scelta di cui siamo estremamente orgogliosi”.
@RIPRODUZIONE RISERVATA