BARBERINO TAVARNELLE – Alcuni mesi fa criticò, pubblicamente e duramente, la gestione di lavori e opere pubbliche nel comune di Barberino Tavarnelle.
Stavolta Davide Venturini, vicesindaco di David Baroncelli “ai tempi” del comune di Tavarnelle, torna ad esprimersi in pubblico.
E, ancora una volta, punzecchia l’operato delle amministrazioni locali. Lo fa in maniera meno diretta, ma nei comuni chiantigiani, in cui di solito gli amministratori del passato raramente criticano quelli del presente, è comunque una notizia da sottolineare.
E stavolta il focus è sul turismo, nervo scoperto in questi mesi di crollo di presenze dovuto alla pandemia mondiale da Covid-19.
Venturini si esprime in un post sul proprio profilo social, condiviso sui vari gruppi locali, dal titolo: “Storia di un’eccellente opportunità persa nel turismo slow per il nostro territorio…”.
“15 luglio – scrive Venturini – firma presso Palazzo Vecchio del protocollo dei cammini di Dante che coinvolgono 35 Comuni e 2 Regioni”.
“Quattrocento chilometri a piedi – aggiunge – tra Romagna e Toscana, sulle orme dell’autore della Divina Commedia. Percorribile da marzo a novembre, il Cammino è un anello di 21 tappe: tra quelle imperdibili, la tomba di Dante a Ravenna e la casa natale del Poeta nel centro storico di Firenze. Ma non sono da meno i tesori naturalistici e gli spunti storico-culturali disseminati lungo il percorso”.
I Comuni che hanno firmato il protocollo sono: Brisighella, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola, Faenza, Forlì, Premilcuore, Portico San Benedetto, Ravenna, Tredozio, Bagno a Ripoli, Fiesole, Firenze, Reggello, Rignano sull’Arno, Vaglia, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Pontassieve, San Godenzo, Scarperia e San Piero a Sieve, Bibbiena, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Poppi, Pratovecchio Stia, Subbiano, Talla, Arezzo, Capolona.
Non c’è come si vede, il Comune di Barberino Tavarnelle. Venturini non lo cita direttamente, ma ricorda che “il manoscritto noto come l’Officiolo di Francesco da Barberino, di cui a lungo è stata rimpianta la temuta perdita, fino al fortunoso ritrovamento nella primavera-estate del 2003, non solo ha riportato di attualità un tema di eccezionale interesse..”.
“La figura e l’opera di uno straordinario intellettuale toscano vissuto tra il secondo Duecento e il primo Trecento – conclude – Francesco da Barberino, recuperate in collegamento con il suo lavoro più celebrato e più suggestivo, ha schiuso orizzonti nuovi nel campo dell’alta cultura dell’Italia mediana, tosco-emiliano-veneta, tra la fine del XIII e gli albori del XIV secolo, focalizzata sui nomi illustri di Giotto per l’arte figurativa, di Dante sul piano linguistico e letterario”.
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