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giovedì 12 Dicembre 2024
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    Maleodoranze allevamento suini a Barberino Val d’Elsa: “La Regione Toscana procederà a una revisione”

    L'amministrazione comunale ha chiesto il riesame dell'Autorizzazione Unica Ambientale, "considerate le forti criticità legate all'attività di allevamento dell'azienda"

    BARBERINO TAVARNELLE – La Regione Toscana accoglie la richiesta del Comune di Barberino Tavarnelle e avvia il percorso procedurale per il riesame dell’Autorizzazione Unica Ambientale (Aua) rilasciata con decreto dirigenziale nel 2016.

    “A seguito delle numerose segnalazioni trasmesse dall’amministrazione comunale – si legge in una nota – in merito alle maleodoranze, causate dall’attività di allevamento suini dell’azienda agricola situata a Barberino Val d’Elsa, e alle valutazioni emerse dalla relazione di Arpat, la Regione procederà con una revisione dell’Aua”.

    “Dedicando una particolare attenzione – si legge ancora – all’impatto che l’attività provoca in termini di maleodoranze e polveri diffuse, segnalate in maniera consistente da più parti del territorio comunale e poi verificate dall’ente di controllo. È quanto fa sapere con una comunicazione formale indirizzata all’amministrazione comunale e all’azienda interessata”.

    “L’autorizzazione Aua – prosegue la nota del Comune di Barberino Tavarnelle – di cui da tempo è in possesso l’azienda autorizza la stessa a scaricare al suolo le acque reflue assimilate a domestiche derivanti da due immobili”.

    “L’edificio principale – si spiega – adibito a laboratorio, e punto vendita ed annesso agricolo, adibito a ricovero animali ma non prende in analisi le problematiche che il Comune di Barberino Tavarnelle ha segnalato e che sono state oggetto di verifica da parte di Arpat attraverso vari controlli e sopralluoghi svolti dall’ente preposto”.

    “Secondo la relazione elaborata dagli uffici competenti di Arpat – fa sapere l’amministrazione comunale – dopo aver effettuato un ciclo di verifiche ispettive, le maleodoranze sembrano causate dall’accumulo delle deiezioni nel terreno dove pascolano i suini e dal sollevamento di polveri delle stesse zone quando il branco viene movimentato e il terreno viene sottoposto a lavorazione”.

    “Arpat – si evidenzia – ha provveduto a chiedere all’azienda di rivedere alcune modalità di allevamento sulla base delle criticità riscontrate e ha rafforzato le istanze del Comune di Barberino Tavarnelle proponendo alla Regione Toscana di rivedere l’autorizzazione Aua”.

    “Secondo tale analisi – è la conclusione – è opportuno tener conto delle maleodoranze e delle polveri e aggiornare l’autorizzazione in modo che contempli tutti gli impatti delle attività e non limitarsi solo allo scarico dei reflui”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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