MARCIALLA (BARBERINO TAVARNELLE) – Due sedute colorate, in piazza Landi a Marcialla, lanciano un messaggio collettivo e spezzano il velo dell’indifferenza.
Una panchina rossa, metafora del sangue versato dalle vittime del femminicidio, donne di ogni età, schiacciate, annichilite, massacrate dalla violenza, dalla brutalità e dall’odio degli uomini, e una vestita dei colori dell’arcobaleno, simbolo di pace, convivenza e solidarietà.
Il loro dialogo nel tempo e nello spazio del cuore vitale della frazione di Barberino Tavarnelle rappresenta la voce della comunità unita contro tutte le violenze sulle donne e i minori.
Tingendo le due sedute in piazza anche la comunità di Marcialla ha ricordato il sacrificio delle donne e allo stesso tempo, con la targa fissata sulla panchina rossa che indica il 1522, ha evidenziato la possibilità di offrire loro una vita alternativa che possa salvarle dal rischio di cadere nel baratro.
L’iniziativa, che ha visto la presenza della vicesindaca Elena Borri, dell’assessore ai lavori pubblici Roberto Fontani, della presidente della sezione soci Coop Donatella Pasquali, dalla presidente del comitato di frazione Claudia Pistolesi, è stata arricchita dalla partecipazione del cittadino Leonetto Coli che si è concretamente messo a disposizione del progetto risistemando e verniciando le panchine preesistenti in piazza.
Le panchine dipinte, come monito contro ogni forma di violenza, segni tangibili di una cultura del rispetto che promuove i diritti e la parità a favore degli indifesi, si aggiungono a quelle già presenti a Tavarnelle, Barberino, San Donato, Sambuca e Vico.
“La sezione soci Coop di Tavarnelle è stata ben felice di partecipare alla diffusione di questi importanti simboli, in collaborazione con la comunità di Marcialla – dichiara Donatella Pasquali – un plauso particolare per l’impegno mostrato a Leonetto Coli, che le ha sapientemente colorate, in un luogo frequentato anche da tanti giovani atleti perché proprio alle nuove generazioni occorre trasmettere il messaggio di non violenza e di pace”.
Donne uccise per mano di uomini, donne adulte e bambine che ogni giorno sono costrette a vivere sotto minaccia, soffocate dall’inferno di vessazioni fisiche e psicologiche e non ce la fanno ad uscire dal tunnel della violenza e della morte.
“La comunità di Barberino Tavarnelle – commenta la vicesindaca Borri – dice ancora una volta no alla violenza contro le donne. Seguendo il percorso tracciato dalla cara Marina Baretta, il nostro territorio si dota di un nuovo monumento civico dedicato alle vittime di femminicidio che testimonia in forma simbolica il posto vuoto lasciato dalle donne schiacciate dalla violenza maschile”.
“Per contrastare e prevenire una piaga così diffusa sul territorio nazionale – riprende – ognuno e ognuna di noi è chiamato/a ad attivarsi e agire anche con piccole azioni, nelle diverse sfere della quotidianità, e realizzare un impegno civico affinché i diritti delle donne siano salvaguardati e la parità di genere sia coltivata, anche con percorsi educativi mirati nelle scuole, sin dall’età della prima infanzia”.
I comuni del Chianti hanno attivato uno sportello antiviolenza con sede a San Casciano e Tavarnelle che offre un supporto gratuito alle donne che chiedono aiuto attraverso l’attivazione di percorsi specifici dal punto di vista legale e psicologico, gestiti dal Centro antiviolenza Artemisia.
Lo sportello permette alle donne che subiscono violenza fisica, psichica, sessuale, economica o di stalking di poter accedere ai servizi di sostegno per avviare un percorso di uscita dalla violenza.
Il Centro antiviolenza supporta l’iter giudiziario, mettendo a disposizione un consulente legale, penalista e civilista.
Gli operatori affiancano la persona nel percorso di un eventuale inserimento lavorativo e si adoperano per ristabilire una rete sociale e professionale in favore della vittima.
Info: 055601375. Numero antiviolenza e stalking: 1522.
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