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giovedì 28 Settembre 2023
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    Oltre 360 persone alla super tavolata nel castello: la cena “Da Porta a Porta” a Barberino Val d’Elsa

    La ventinovesima edizione della manifestazione barberinese ha registrato uno dei dati più alti in termini di partecipazione

    BARBERINO TAVARNELLE – Con il campanile illuminato a festa, la massiccia partecipazione dei commensali, cittadini del territorio e tanti turisti, l’allegra musica della Bandaccia, i piatti della tradizione rigorosamente preparati e cucinati dalla squadra dei cinghialai di Barberino Val d’Elsa, la ventinovesima edizione della cena “Porta a Porta” ha portato a casa uno degli esiti più brillanti nella storia della spettacolare tavolata.

    L’iniziativa, organizzata in occasione della ricorrenza legata a San Bartolomeo che, come tradizione vuole, anche quest’anno si è svolta tra gli storici varchi del Castello di Barberino Val d’Elsa, Porta Fiorentina e Porta Senese, ha riunito intorno alla stessa tavola 363 persone.

    Sulla tavola che per una lunghezza di oltre 70 metri ha trasformato la via centrale, Francesco da Barberino, in un accogliente ambiente di casa, avvolto dalle pietre delle architetture medievali del borgo, hanno sfilato i classici della gastronomia toscana.

    Piatti come le pappardelle sul cinghiale, primo piatto saporito e succulento, il cinghiale in umido con contorno di piselli e il tradizionale arrosto girato a base di pollo e maiale con contorno di insalata.

    Questi i cavalli di battaglia che da quasi trent’anni vengono cucinati con le stesse ricette, i saperi di una volta tramandati dai cinghialai di Barberino.

    La cena è stata allietata dalle note della folcloristica Bandaccia di Marcialla con il corteo di musicisti, provvisti di strumenti di fortuna, che hanno arricchito di suoni e colori la festa con i loro tradizionali canti, stornelli e rime toscane.

    Tra i commensali più affezionati don Soave, parroco di Barberino Val d’Elsa. Il sindaco David Baroncelli, insieme al vicesindaco Roberto Fontani, l’assessora Anna Grassi e alcuni consiglieri comunali, il consigliere regionale Massimiliano Pescini che hanno preso parte con grande entusiasmo all’iniziativa.

    I piatti della tradizione chiantigiana, schietti, semplici e genuini, sapientemente valorizzati dai cinghialai, riflettono le qualità delle persone che abitano questo territorio.  

    “La serata organizzata dai cinghialai ha restituito tutti i valori che la nostra cucina possiede – commenta il sindaco Baroncelli – e non mi riferisco solo a quelli strettamente enogastronomici, è lo specchio di una comunità che si adopera per la sua crescita sociale e culturale”.

    “E’ lo specchio – rimarca – di uno stile di vita e l’accoglienza di una terra, la nostra, che per molti rappresenta la meta prediletta del buono e sano vivere, stregata dalla bellezza della natura e dalle radici millenarie dalle quali deriva anche il nostro approccio con il cibo”.

    “La cena di San Bartolomeo, nata dallo spirito volontario che caratterizza il nostro gruppo, non ci delude mai – dichiarano i cinghialai – La serata richiede un importante sforzo organizzativo: iniziamo a cucinare almeno tre o quattro giorni prima; ma alla fine il successo di questa festa, che racconta la storia e l’identità del nostro paese, ci ripaga di tutto l’impegno”.

    “Ci piace stare insieme – aggiungono – amiamo coltivare quel senso di comunità che si arricchisce di gesti concreti e si alimenta di solidarietà, vicinanza, crea opportunità di incontro, socialità e condivisione”.

    “Ringraziamo tutti coloro che hanno fatto sentire la loro presenza – concludono – con il supporto e l’adesione alla nostra bella cena che valorizza la tradizione”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

     

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