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sabato 15 Febbraio 2025
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    Oltre 70 allieve e allievi delle materne di Vico e Sambuca costretti ad uscire prima per la carenza di personale Ata

    Il sindaco David Baroncelli chiede un intervento al governo: "La scuola è una priorità assoluta, non può e non deve essere considerato un elemento accessorio della vita di una comunità"

    BARBERINO TAVARNELLE – Sono complessivamente settantaquattro le bambine e i bambini iscritti alle materne di Vico d’Elsa e Sambuca che dall’apertura dell’annata scolastica sono costretti ad uscire prima da scuola a causa della carenza del personale Ata.

    “Una situazione complessa – spiega l’amministrazione comunale – che non accenna a regolarizzarsi e per il suo inevitabile riflesso negativo sul percorso di crescita degli allievi e delle allieve e le rispettive famiglie inizia a preoccupare l’amministrazione comunale di Barberino Tavarnelle che sceglie di non restare a guardare.”

    “E’ necessario che il Ministero intervenga quanto prima – dice il sindaco David Baroncelli – per garantire il tempo scuola nelle materne di Vico d’Elsa e Sambuca, dove al momento a causa della riduzione del personale Ata non potrà essere svolta la regolare attività didattica curricolare”.

    “Quella messa in atto – prosegue il primo cittadino – è una distribuzione degli organici che ci penalizza fortemente. Poiché, anziché tener conto delle effettive esigenze del nostro territorio, utilizza il parametro del numero di alunni in carico a ciascun plesso”.

    “Una scelta – dice ancora – che va ad incidere sul diritto allo studio di ogni bambina e bambino riducendo drasticamente il tempo scuola e le opportunità formative ed educative che è tenuta a costruire la scuola pubblica”.

    Baroncelli si schiera al fianco delle famiglie che si trovano nella condizione di dover subire tale carenza, fonte di disagi sia per le allieve e gli allievi, costretti a rinunciare alla loro piena giornata scolastica, sia per i genitori, alle prese con una gestione complicata dell’attività familiare e lavorativa.

    E non vuole solo mettere in primo piano le criticità del contesto, ma si propone di lanciare un appello al ministero della pubblica istruzione e al presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni perché faccia fronte al problema e concretizzi nel più breve tempo possibile una soluzione conforme e aderente ai reali bisogni del territorio.

    “Rispetto allo scorso anno è stata attuata una diversa assegnazione all’Istituto comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Barberino Tavarnelle che si ritrova con 19 unità di personale Ata, anziché 20 – aggiunge ancora il sindaco – Tale dimensionamento dell’organico impedisce la piena regolarità dell’attività didattica nelle materne di Sambuca e Vico, due frazioni in cui la comunità scolastica svolge una fondamentale funzione aggregativa, necessaria alla tenuta sociale e ambientale delle aree decentrate”.

    Le bambine e i bambini sono costretti ad uscire intorno all’ora di pranzo o nell’immediato dopo pranzo, momento in cui i genitori devono tornare al lavoro e hanno non poche difficoltà nel recarsi a scuola e andare a riprenderli.

    “La scuola, in quanto collettore culturale e formativo – rimarca il primo cittadino – dalla quale dipende la vitalità e la sostenibilità dei piccoli centri urbani, soprattutto quelli non estranei alle crescenti dinamiche di spopolamento, deve essere considerata una priorità assoluta, nel rispetto di quanto sancito dalla nostra Costituzione, non può e non deve essere considerato un elemento accessorio della vita di una comunità”.

    “Auspichiamo – conclude – che gli enti competenti individuino al più presto una soluzione che favorisca l’interesse collettivo e investa sul necessario benessere delle allieve e degli allievi, in quanto cittadini del futuro”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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