SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – E’ a dir poco arrabbiato il cittadino di San Donato in Poggio che contatta la redazione del Gazzettino del Chianti, per raccontare la sua “odissea” per il ritiro delle potature del giardino.
“Abbiamo il giardino – inizia – come tanti a San Donato in Poggio (e non solo). Ovviamente, nei giorni della normale raccolta porta a porta dell’organico, non prendono più di due sacchi”.
“Organizzo quindi i ritiri e poto in base alle possibilità – prosegue – attenendomi sempre alle regole”.
Nel caso specifico, ci dice, “abbiamo chiamato Alia due settimane fa, per organizzare un ritiro. Stimo una ventina di sacchi, e facciamo la potatura per quanto stimato. Alla fine sono una quindicina”.
“Ci hanno dato il numero del ritiro e la data – sottolinea – che doveva essere il 9 giugno. Ci avevano detto che sarebbero passati la sera, fra le 21 e le 22. Invece, niente. Dopo due giorni si chiama: ci viene risposto che avrebbero sollecitato. Ma non è passato nessuno”.
“Richiamiamo – prosegue nel racconto – e ci hanno detto che chi è passato avrebbe scritto che l’esposizione non è conforme. Chiedo per quale motivo, ma non mi sanno dire perché, non ci sanno dare nessun informazione in proposito. Lo lasci esposto, qualcuno passerà, ci viene detto”.
Fino alla mattinata di oggi, sabato 14 giugno: “Ci viene detto di fissare un’altra data, sempre su quei sacchi lì che sarebbero non conformi (ma non si sa per cosa): venerdì 20 giugno. Quindi io dovrei lasciare del rifiuto organico per strada, con questo caldo, un’altra settimana? Lo riporti dentro e poi lo riporti fuori, mi viene risposto…”.
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