BARBERINO TAVARNELLE – E’ durissimo il sindaco di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli, nel replicare alle parole della consigliera regionale di Fratelli d’Italia Elisa Tozzi.
Il tema è quello dei problemi nella realizzazione della nuova scuola primaria di San Donato in Poggio, con il fallimento della ditta e i fondi del Pnrr che si volatilizzeranno.
Ne aveva data l’ufficialità lo stesso Baroncelli, nei giorni scorsi, denunciando anche che il Governo non ha accolto una proposta che avrebbe potuto dare ossigeno a situazioni come questa.
“Abbiamo chiesto aiuto allo Stato, e lo Stato ce lo ha negato – aveva detto Baroncelli – E’ stato bocciato infatti dalla maggioranza del governo un emendamento presentato dalla parlamentare Simona Bonafè che chiedeva l’istituzione di un fondo pubblico, finalizzato al completamento di edifici pubblici previsti dal Pnrr e in particolare delle scuole, per uscire dalla tempistica improrogabile imposta dalla misura di finanziamento comunitaria”.
“Il Governo ha risposto picche – aveva ripreso Baroncelli – ha respinto l’emendamento che, se varato, avrebbe potuto concedere una proroga, dare una seconda chance ai Comuni di piccole dimensioni come il nostro e favorire la ricerca di soluzioni alternative per portare avanti l’investimento e non perdere il finanziamento ottenuto con fondi Pnrr”.
Alle parole di Baroncelli avevano fatto seguito quelle della consigliera regionale di FdI, Elisa Tozzi.
“Incredibile che il sindaco scarichi le colpe sul Governo – aveva detto Tozzi – La verità è che il Comune, nonostante il nuovo plesso sia nel programma elettorale del sindaco ormai dal 2019, si è mosso tardi, addirittura approvando il progetto di fattibilità solo nel maggio 2023, un anno dopo la concessione dei fondi del PNRR, avvenuta nel maggio 2022”.
“In tutto questo – aveva concluso Tozzi – dispiace che il sindaco abbia deciso di farci la solita polemichetta politica. Amministrare vuol dire prendersi delle responsabilità, non certo scaricarle su altri”.
La risposta del sindaco David Baroncelli
Parole che hanno mandato su tutte le furie il primo cittadino di Barberino Tavarnelle. Che risponde pubblicamente (e clamorosamente) alla consigliera Tozzi, con una durezza mai sentita a queste latitudini.
“Più che le corde dell’opinione pubblica – inizia Baroncelli – la consigliera Elisa Tozzi, con la sua clamorosa caduta di stile, ha mostrato di essere abile e particolarmente virtuosa nel toccare il fondo. Sì, quello del mondo al quale appartiene”.
“La consigliera – prosegue il primo cittadino di Barberino Tavarnelle, a dir poco infuriato – ci svela il buio dell’intelligenza umana, la negazione di tutti quei valori, quali serietà, responsabilità, correttezza, dignità, che stanno alla base di un’azione politica che si impegna a promuovere i diritti e di doveri delle comunità. E si fa interprete dei bisogni reali e concreti, soprattutto delle realtà che hanno maggiormente bisogno di sostegno. In quel “fondo” scoperto non c’è niente di tutto questo”.
“In più di venti anni di esperienza politica – riflette Baroncelli – credo di non essermi mai imbattuto in tanta ipocrisia. Un modo davvero squallido di rappresentare un ideale politico. Lontano anni luce dal percorso di un ruolo istituzionale che si mette consapevolmente al servizio dei cittadini e delle cittadine”.

“Elisa Tozzi – rilancia – finge di detenere la verità per imporre, anzi contaminare, una visione distorta della realtà e gettare fango sull’operato di un’amministrazione comunale che da questa situazione, indipendentemente dalla sua volontà, ne esce con le ossa rotte in quanto vittima del fallimento di un’azienda. Un’impresa che, con la sua grave inadempienza, ha fatto abortire tempi e modalità di esecuzione dell’investimento causando la perdita di un’ingente somma di denaro pubblico”.
“Si vergogni Elisa Tozzi di usare il suo ruolo politico – rincara il primo cittadino – affine a quella compagine governativa che avrebbe potuto salvare il nostro progetto, come arma contro tutti e tutti, a dispetto del bene pubblico e dell’interesse collettivo. La consigliera Elisa Tozzi si permette di parlare di “verità” quando poco ha a che fare il suo sterile sproloquio, falso e strumentale, diffuso a mezzo stampa, con il significato più arcaico di questa parola”.
“Lei che non ha mai conosciuto in maniera diretta le esigenze del nostro territorio e forse neanche sa esattamente in quale parte della Toscana si trovi il borgo di San Donato in Poggio – dice ancora – come può farsi dispensatrice di informazioni attendibili e corrette? La consigliera non ha alcun diritto di parlare di questa vicenda”.
“L’unica cosa che, da politicante e non da politica, dimostra di saper fare, nell’esclusivo intento di accaparrarsi uno spazio propagandistico sugli organi di informazione – afferma – è quella di riempirsi la bocca di questioni e fatti che, pur sapendo di non sapere, fa passare come suoi, come temi di discussione che si traducono in atti offensivi nei confronti miei e della macchina amministrativa. Ogni aspetto del procedimento amministrativo che abbiamo espletato si è compiuto nei termini stabiliti dalla legge, non dal Comune. La ditta incaricata di eseguire i lavori aveva vinto la gara che noi avevamo eseguito in tempi dati dal Ministero e dal bando, secondo le indicazioni statali”.
“La consigliera rappresenta uno dei volti peggiori della politica – è un fiume in piena Baroncelli – lontana dalle cose vere, che anziché aiutare i comuni in difficoltà, li affossa miseramente. E questo la dice lunga sulle ragioni, meramente pregiudiziali, che hanno portato alla bocciatura da parte della maggioranza di governo dell’emendamento della parlamentare Simona Bonafè, finalizzato all’istituzione di un fondo pubblico per il completamento di edifici pubblici previsti dal Pnrr e in particolare delle scuole, per uscire dalla tempistica improrogabile imposta dalla misura di finanziamento comunitaria. L’emendamento è stato respinto proprio dai Fratelli d’Italia. Perché la consigliera non fa luce su questa decisione? Anche su questo Tozzi farebbe meglio a tacere o forse preferisce farci partecipe di un’altra perla di saggezza, ovvero che se non ci si affilia alle logiche del suo partito difficilmente si potrà accedere ad una forma di supporto?”.
“Le uniche parole che oggi sono in grado di accettare da parte della consigliera sono quelle che provano a fare un passo indietro – conclude – Chieda scusa, la consigliera, alla comunità di Barberino Tavarnelle che non merita di essere vessata con queste brutali falsità. Bastano il peso e l’amarezza lasciati dal diniego del governo da dover digerire. Al contrario la buona politica è fatta di determinazione, resilienza, costanza. Per quanto mi riguarda la partita non è chiusa. Continuerò a lavorare per individuare una via alternativa e ci auguriamo tracciare una nuova strada che ci permetta di realizzare la nuova scuola primaria di San Donato in Poggio”.
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