BARBERINO TAVARNELLE – A poco meno di un mese dall’apertura in via Roma, nei locali riqualificati adiacenti al cinema Olimpia, il Museo della Radio di Barberino Tavarnelle, nato da un investimento della giunta Baroncelli e dalla donazione di un collezionista appassionato della Romita, Daniele Camiciottoli, si lascia ammirare e ascoltare con le sue esposizioni tematiche.
Nei giorni in cui la comunità chiantigiana ha celebrato l’81esimo anniversario della Liberazione di Tavarnelle dall’occupazione nazifascista e della strage di Pratale, avvenuta il 23 luglio 1944 ad opera dei soldati neozelandesi, lo spazio espositivo ha messo in primo piano alcune rarità legate in particolar modo al secondo conflitto mondiale.
Tra i 270 apparecchi d’epoca complessivi che spaziano dai primi del Novecento agli anni Ottanta, disposti in ordine cronologico, simboli della storia con la “S” maiuscola, sono riaffiorate dal passato alcune “scatole sonore” che rievocano luoghi, vicende e accadimenti bellici, legati ai campi di battaglia e alla vita da trincea.
Sono le radio militari, ricetrasmittenti, portatili, utilizzate dagli alleati nelle grandi guerre e dai partigiani durante il passaggio sul fronte.
Il Museo accoglie anche i prototipi di Radio Caterina e Radio Mimma, le prime radio costruite sperimentalmente nei campi di sterminio dai prigionieri, nella fattispecie tecnici italiani, che utilizzarono materiale di recupero sottraendolo alle biciclette dei nazisti o ad altri attrezzi o rifiuti scovati nei lager.
Ci sono anche le radio utilizzate durante lo sbarco in Normandia e quelle mobili dei partigiani, contenute in delle valigette, utilizzate per comunicare la posizione dei nemici senza che potessero essere intercettati.
Tra gli apparati radiofonici più interessanti anche la radio marittima di oltre mezzo secolo fa, provvista di un particolare sistema di allarme.
“E’ un viaggio straordinario, con pezzi unici al mondo – dichiara il sindaco David Baroncelli – che, a pochi giorni dalla Liberazione di Firenze, ispirano percorsi di studio, approfondimento e ricerca dal punto di vista storico, credo che questo evento possa suscitare interesse e curiosità soprattutto nei più giovani, un monito e un invito rivolto a loro perché non smettano di acquisire consapevolezza dell’importanza e del valore della cultura della memoria”.
Daniele Camiciottoli ha restaurato tutte le radio d’epoca esposte nel Museo di via Roma (Tavarnelle) impegnandosi a trovare i pezzi da inserire, smontando i vari componenti e realizzando i mobili in legno che incorniciano e fanno da supporto alla parte elettronica.
“Dietro ogni radio c’è un vissuto, il racconto del contesto storico nel quale è nata – sottolinea Camiciottoli – a chi è appartenuta e quale funzione ha svolto nel corso del tempo, il Museo della Radio, appena aperto, è un mosaico variegato di conoscenza che attraversa oltre un secolo di vita legata al mondo della comunicazione, ho voluto metterlo a disposizione del Comune e della mia comunità nella speranza di poter piantare qualche seme, destare interesse, curiosità nei ragazzi e nelle ragazze e trasmettere la determinazione e la costanza che ho infuso nel mio sogno, un sogno che oggi a 77 anni posso dire pienamente realizzato”.
Nei giorni scorsi si è tenuta una visita aperta al pubblico guidata da Camiciottoli che ha illustrato l’esposizione tematica, accompagnata dall’intervento di Carla Brotini, referente Aned Firenze, che ha ripercorso la storia di Radio Cora, l’emittente clandestina del Partito d’Azione fiorentino, attiva tra il 1943 e il 1944, che servì a tenere i contatti con gli alleati. Inoltre è stato proiettato il filmato “La Liberazione di Firenze del 1944”.
Il Museo della Radio è ad ingresso libero ed è aperto ogni sabato dalle ore 16 alle ore 19. Su prenotazione visite in giorni ed orari da concordare.
Per info e richieste: Comune di Barberino Tavarnelle, Ufficio Cultura, 0558052337, cultura@barberinotavarnelle.it.
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