BARBERINO TAVARNELLE – Una vacanza che è partita in maniera sfortunata e che si è conclusa peggio quella di Marina e Paolo, tavarnellini.
Con la partenza sospesa lo scorso sabato, 9 settembre, per il Marocco. A seguito infatti del tragico terremoto che ha colpito il Paese nord africano, la gita organizzata alla quale avrebbero partecipato è stata sospesa. E la vacanza quindi è saltata.
Una fortuna certo non essere partiti il giorno prima e aver scampato il sisma, ma comunque un dispiacere nel dover rinunciare al viaggio che aspettavano da mesi.
Da qui la scelta di godersi comunque i giorni di ferie in Italia; fino ad arrivare a venerdì sera, con il rientro a casa, a Tavarnelle, in una delle zone residenziali nell’immediata vicinanza del centro del paese.
“Siamo rientrati a casa per l’ora di cena – raccontano – e, dopo aver portato in casa le valigie e scaricato la macchina, siamo andati a cena da nostro figlio, che abita a un km da noi. Siamo rientrati però presto, al massimo un paio d’ore, stanchi del viaggio”.
Erano circa le 22.30 di venerdì 15 settembre: “Sono entrata prima io in casa – ci dice Marina – Paolo si era fermato in garage a prendere delle cose. Ho avuto subito la sensazione che c’era qualcosa che non andava: gli sportelli del mobile del salotto erano aperti e un paio di cassetti erano stati aperti. Ho quindi subito chiamato Paolo e, insieme, siamo entrati nella zona notte”.
Tre camere totalmente ribaltate. Tutti gli armadi aperti, cassetti svuotati, valigie aperte e un tappeto di vestiti e fogli a ricoprire il pavimento.
“Anche la fuciliera con i fucili da caccia è stata forzata e aperta, ma per fortuna non manca niente” ci dice Paolo.
“Abbiamo chiamato subito i carabinieri della Stazione di Tavarnelle – prosegue il racconto – che sono intervenuti prontamente sul posto. Dai rilievi hanno potuto constatare che si tratta senza dubbio di ladri esperti, vista la mancanza di impronte”.
Il danno al momento sembra che si limiti alla porta finestra forzata e ad un orecchino di perle portato via, ma la rabbia è tanta lo stesso.
“Sono convinta che ci stessero spiando – sostiene Marina – visto il tempo così limitato che hanno avuto. E penso che quando siamo arrivati fossero sempre in casa, altrimenti non si spiega quanto poco abbiano cercato in salotto”.
“GiĂ ad agosto – rammentano – c’era stato un tentativo di scasso del portone di casa, ma la cattiva sorte era toccata ai nostri vicini”.
“Mentre erano in casa a fare i rilievi – continuano Marina e Paolo – ai carabinieri è arrivata un’altra chiamata da una via poco piĂą avanti; forse erano loro, non contenti del poco bottino. “
“Quello che piĂą fa rabbia in questi casi – concludono – è la sensazione di sentirsi violati nel profondo dell’intimitĂ di una casa, di una famiglia”.
Un rientro dalle vacanze amaro quindi. Con un’intera casa da risistemare e una nuova tranquillitĂ da ritrovare, nello stare a casa propria senza la paura che possa accadere di nuovo.