spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
domenica 13 Ottobre 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    “Un abito chiaro”: il testo teatrale di Massimo Salvianti diventa un libro. La presentazione con Amanda Sandrelli

    A 42 anni dalla tragedia di Ustica, si terrà mercoledì 22 giugno alle ore 18 presso il Circolo La Rampa di Tavarnelle

    BARBERINO TAVARNELLE – Per la strage di Ustica, come per molti altri tragici avvenimenti italiani, la verità emersa dall’iter processuale è stata solo una parte.

    Ed è grazie alla caparbietà e alla determinazione dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica che non ci si stanca mai di cercare la luce e si continua ad inseguirla.

    Conoscere il perché, individuare i responsabili, capire cosa accadde alle ore 20.59 del 27 giugno 1980, quando il velivolo DC-9 IH870 della compagnia Itavia scomparve dai radar, è un dovere morale e civile.

    Lo è soprattutto per non disperdere nel tempo la memoria delle 81 vittime innocenti, di cui 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio, causate dalla drammatica vicenda.

    “Un abito chiaro” è il libro ideato e scritto dall’attore e regista Massimo Salvianti che contiene il testo teatrale composto due anni fa in occasione dei 40 anni dalla strage di Ustica, avvenuta il 27 giugno 1980.

    “In questo testo non si ripercorre la cronaca della vicenda – spiega Massimo Salvianti – è la riflessione, lo sfogo di una persona vissuta nel periodo compreso tra gli anni di piazza Fontana agli anni di Piombo e oltre, con l’obiettivo di denunciare lo smarrimento di una generazione di fronte ai misteri italiani rimasti irrisolti, al muro di gomma, al silenzio delle istituzioni di fronte alle stragi, che in questo specifico caso aveva carattere internazionale”.

    “L’ho scritto per Ustica, l’ho scritto per Amanda, straordinaria interprete – continua Salvianti – l’ho scritto per un’intera generazione disillusa che, non avendo risposte e certezze, ha iniziato a perdere fiducia nella società, nel sistema politico, culturale, istituzionale di allora e forse ancora ne sta facendo le spese”.

    L’INIZIATIVA

    Il volume “Un abito chiaro”, edito da Manni nel 2022, è al centro della presentazione pubblica, iniziativa promossa dal Comune di Barberino Tavarnelle, in programma mercoledì 22 giugno alle ore 18 presso il Circolo La Rampa di Tavarnelle.

    All’evento prenderanno parte l’autore Massimo Salvianti, nonché vincitore del Premio Matteotti istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il sindaco David Baroncelli, la presidente dell’Associazione parenti delle vittime della Strage di Ustica Daria Bonifetti, l’assessore alle attività culturali Marina Baretta e l’attrice Amanda Sandrelli.

    Il libro è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica.

    L’evento, organizzato a 42 anni dalla Strage di Ustica, sarà arricchito dalla presenza dell’attrice Amanda Sandrelli, che interverrà alla serata con la lettura di alcuni brani del volume. A dialogare con gli ospiti è il giornalista Raffaele Palumbo. Seguirà cena conviviale al Circolo La Rampa Tavarnelle. Prenotazioni al 3338870477.

    “Siamo felici di collaborare con Massimo Salvianti, attore di alto profilo artistico, che ha fatto della ricerca della verità e della memoria storica il punto di forza del proprio percorso umano e professionale – ha dichiarato il sindaco David Baroncelli – un artista di spessore con il quale abbiamo l’onore di lavorare per la realizzazione di tanti progetti educativi, culturali, teatrali che ha stimolato, coinvolto, sensibilizzato soprattutto le nuove generazioni”.

    “Un cittadino di grande passione e responsabilità civica – conclude Baroncelli – che da anni ha messo il suo talento al servizio della comunità per riscoprire e rafforzare tasselli inediti nell’importante intento di ricostruire, valorizzare, dare continuità a quel patrimonio storico-culturale sulle cui basi poggia il nostro futuro”.

    IL TESTO

    “Un abito chiaro” è uno sfogo, un accavallarsi di pensieri, domande tante e risposte pochissime, in prosa e in musica, in immagini, in secondi sospesi, in battere e in levare.

    Partire dalle cose più piccole, più private, più banali, normali, comuni per dire della strage di Ustica senza farsi soffocare dalla commozione e dalla retorica che dopo quarant’anni pesa su tutti noi, sulla nostra comunità di uomini e donne.

    Che misura da una parte la propria precarietà sulla difficoltà di sapere, di districarsi in un ammasso contorto di misteri e depistaggi, e dall’altra la testarda e alla fine fruttuosa volontà di sapere, di avere giustizia.

    Pochissime risposte, parole che si aggiungono a un libro con ormai troppe pagine, ma che vogliono indicare anche le strade virtuose che donne caparbie e uomini instancabili hanno tracciato per non perdere la speranza della giustizia e del diritto.

    RADIO RAI 3 E MUSEO PER LA MEMORIA DI USTICA

    Il testo teatrale di Massimo Salvianti, che vive e lavora a Tavarnelle, era stato trasmesso sulle frequenze di Rai Radio 3 in occasione delle celebrazioni del quarantesimo anniversario della Strage di Ustica, avvenuto due anni fa.

    Il lavoro, prodotto  da Cronopios in collaborazione con Arca Azzurra Produzioni, venne interpretato dalla voce recitante di Amanda Sandrelli, accompagnata al pianoforte da Rita Marcotulli

    La rappresentazione di “Un abito chiaro”, inserita nel palinsesto della trasmissione radiofonica piazza Verdi il Teatro, la Musica, lo Spettacolo, ha fatto parte del programma di approfondimento che la Rai ha dedicato all’anniversario di Ustica con spazi monografici televisivi, radiofonici, in streaming.

    Dai microfoni di Radio Rai 3 il testo è stato messo in scena nel luglio 2020 a Bologna, negli spazi del Museo per la Memoria di Ustica per l’iniziativa “Attorno al Museo”, promossa dall’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...