BARBERINO TAVARNELLE – Continua l’impegno nel segno della parità di genere che il Comune di Barberino Tavarnelle promuove e porta avanti da anni attraverso la partecipazione, utilizzando gli strumenti del linguaggio, le attività culturali e le opportunità educative. Adesso anche facendo leva sulla toponomastica cittadina.
L’obiettivo di introdurre un cambiamento profondo che coinvolga concretamente la comunità è stato confermato dall’iniziativa che il sindaco David Baroncelli ha condotto nella sala consiliare di Barberino Tavarnelle per la presentazione pubblica del libretto “Per strade nuove. La toponomastica cittadina verso il riequilibrio di genere”.
Un piccolo volume di Sara Balzerano, illustrato da Viola Gesmundo, che l’amministrazione comunale ha promosso e finanziato nell’ambito di un progetto culturale realizzato in collaborazione con l’associazione Toponomastica femminile.
Il testo, che è stato illustrato nel dettaglio da Paola Malacarne di Toponomastica femminile, accompagnata dall’intervento dell’antropologa Silvia Lelli dell’Università di Firenze, rappresenta il tassello di una più ampia e ambiziosa operazione nata da una volontà precisa, quella dell’assessora Marina Baretta, purtroppo venuta a mancare da qualche anno, che intendeva intervenire sulla denominazione di una quindicina di strade e intitolarle a figure femminili che si erano distinte nel corso della storia per aver contribuito al progresso culturale, sociale, economico.
Dopo la nascita del Comune di Barberino Tavarnelle, scaturito dalla riunificazione dei Comuni di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle, istituita l’1 gennaio 2019, infatti, si era posto il tema dell’omonimia della rete stradale.
Molte delle viabilità comunali presentavano infatti le stesse denominazioni che occorreva modificare per evitare problemi di disorientamento.
In questa fase la giunta Baroncelli colse l’occasione per compiere un piccolo grande passo nel difficile percorso di cambiamento scegliendo di intitolarle le viabilità a donne che meritano di essere ricordate per il loro contributo apportato al percorso di crescita e al progresso culturale ed economico del paese.
La necessità legata alla toponomastica si è trasformata pertanto in un’operazione collettiva che ha previsto il coinvolgimento della comunità.
“Per dare maggiore concretezza al progetto – spiega il sindaco David Baroncelli – abbiamo attivato una consultazione pubblica on line che ci ha permesso di individuare una rosa di identità femminili, selezionate poi da un’apposita commissione tecnica, che utilizzeremo per le future intitolazioni”.
Al momento il Comune è in attesa delle necessarie autorizzazioni dagli enti preposti per procedere con il complesso delle intitolazioni.
Delle protagoniste selezionate, note in diversi ambiti e campi del sapere tra cui la politica, la cultura, l’educazione, la scienza, la letteratura, il Comune ha voluto raccontare la vita e le opere nel libretto, appena stampato, che si inquadra nella collana dei Quaderni di Toponomastica femminile.
Le biografie riguardano Anna Frank, Artemisia Gentileschi, Bianca Bianchi, Florence Nightingale, Franca Rame, Ilaria Alpi, Ipazia, Irena Krzyzanowska Sendler, Madre Teresa di Calcutta, Maria Montessori, Nilde Iotti, Norma Cossetto, Oriana Fallaci, Rita Levi Montalcini, Rosa Parks, Tina Anselmi, Virginia Angiola Borrino.
Tra le donne scelte anche una figura nota nel territorio: Giuseppina Galletti, una levatrice nata a Barberino Val d’Elsa nel 1903 e attiva a Tavarnelle fino agli anni Ottanta.
“Il nostro è un messaggio culturale ed un percorso permanente di cittadinanza attiva – conclude il sindaco – che vuole passare anche dalle strade per colmare il gender gap che scaturisce da un dato ineludibile, solo il 4 per cento delle vie è dedicato a donne che nella maggior parte dei casi corrispondono a sante, martiri e figure religiose. Le strade al femminile non devono più essere un’eccezione, diamo spazio e identità alle donne invisibili”.
All’iniziativa era presente anche il consigliere regionale Massimiliano Pescini.
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