SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – Una visita speciale lungo la via Romea Sanese, tra le vie, le piazze, i tesori nascosti di San Donato in Poggio, recentemente proclamato tra i Borghi più belli d’Italia.
Con varie tappe nei luoghi di fede di origine romanica e medievale, palazzi storici riferibili al Rinascimento, vicoli e paesaggi mozzafiato.
E’ stato un gruppo altrettanto speciale a farne parte: alcuni ragazzi con disabilità motoria si sono lasciati incantare dalle atmosfere suggestive che si respirano in terra sandonatina, tra tradizioni e percorsi storici e narrazioni leggendarie, nel territorio di Barberino Tavarnelle.
L’iniziativa, partita dalla pieve millenaria di San Donato, si è tenuta nell’ambito di un progetto finanziato da risorse pubbliche (Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio civile universale) attraverso il bando “Fermenti”.
Il percorso è promosso da Via Romea Accessibile, con il patrocinio dei Comuni di Barberino Tavarnelle, Castellina in Chianti, San Casciano, Castelnuovo Berardenga, Monteriggioni, Impruneta, Siena e Firenze.
Ad accompagnare il gruppo sono stati il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli, il vicesindaco di Castellina in Chianti Giuseppe Stiaccini e le guide storiche-ambientali Fabio Poggi, esperto conoscitore delle origini storiche del borgo, e appassionato di memoria locale, e Martino Danielli.
Che ha illustrato ai visitatori le qualità naturalistiche e ambientali dei sentieri, e la biodiversità che circondano la campagna di San Donato in Poggio costellata di vigneti e oliveti.
L’iniziativa si è svolta con il patrocinio della Fie nazionale e regionale, e grazie alla preziosa collaborazione del Gruppo Trekking Senese.
“Quello che abbiamo proposto – dichiara il sindaco Baroncelli – è un itinerario semplice, aperto e fruibile da tutte e tutti, ricco di fermate e incontri che hanno intrattenuto, informato e divertito il nostro gruppo di ospiti”.
“Trekking, cultura, storia, tutela e cura dell’ambiente sono i punti di forza della via Romea Sanese – aggiunge – un progetto che condividiamo in una solida rete istituzionale con l’obiettivo di valorizzare la qualità dell’accoglienza”.
“E le caratteristiche di accessibilità e inclusività – conclude – che fanno dell’esperienza Chianti un viaggio immersivo nell’anima di un territorio naturalmente vocato alla socialità, alla bellezza, alla sostenibilità”.
Il percorso ha previsto anche una tappa al Santuario di Santa Maria delle Grazie a Pietracupa ed un laboratorio sulla lavorazione dell’argilla.
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