CASTELNUOVO BERARDENGA – Ha raccontato una situazione a tratti surreale, che purtroppo però non ci stupisce.
Il vicesindaco di Castelnuovo Berardenga, Alessandro Maggi, ha spiegato quello che sta accadendo alle casine dell’acqua diffuse sul territorio.
“In seguito alle numerose segnalazioni pervenute al centralino del gestore delle casine dell’acqua – inizia – sono stati eseguiti alcuni interventi e sono state riscontrate le seguenti problematiche”.
“Casina dell’acqua di Montaperti – spiega – sono stati trovati incastrati nella fenditura per le monete, un dado, monete da 1 centesimo e da 2 centesimi”.
“Casina dell’acqua di Pianella – prosegue – un pezzetto di legno, rondelle in acciaio, una moneta straniera. A Pianella la casina dell’acqua viene a volte utilizzata come porta per il gioco del pallone, e viene sciattata l’acqua facendola fuoriuscire per bagnarsi e rinfrescarsi”.
“Acqua potabile e trattata – precisa – pertanto con un costo maggiore, non può essere utilizzata a tale scopo, chiaramente”.
“Appare del tutto evidente – rimarca Maggi – che le anomalie riscontrate e certi atteggiamenti sono dovuti ad atti deliberati di vandalismo e di incuria degli utenti. Queste cose fanno davvero male, portano a pensare che ci sia un totale disprezzo per il bene pubblico, non solo disinteresse e superficialità, già di per sé poco o per niente giustificabili”.
“E fa altrettanto male – ammette – dover ricorrere a sistemi di videosorveglianza o sorveglianza attiva, spendendo soldi pubblici per qualcosa che non avrebbe mai dovuto essere necessario, in comunità come le nostre, che hanno sempre fatto della cura e dell’attenzione per le cose di tutti un principio solido e indiscutibile”.
“Ma tant’è – sospira – se deve essere, ricorreremo a qualsiasi mezzo per poter garantire il servizio a chi lo utilizza correttamente. Sia chiaro, nessuno sconto e nessuna comprensione per chi verrà trovato a manomettere o danneggiare il bene di tutti, che sia un ragazzino o un adulto”.
“Infine – conclude – confido nell’aiuto dei genitori, per parlare con i propri figli e far capire loro quanto sia sbagliato tenere certi comportamenti e per renderli consapevoli, senza mezzi termini, che un eventuale danno da essi provocato, ricadrà inevitabilmente su chi ne ha la responsabilità genitoriale. Ai miei tempi, se rompevo qualcosa senza farlo apposta, c’era comprensione, ma per i danni deliberati… erano nocchini”.
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