PIANELLA (CASTELNUOVO BERARDENGA) – Settimia Giannini (conosciuta da tutti come Emma) è nata il 13 febbraio del 1918 a Bucine.
La sua è una meravigliosa storia di tenacia, coraggio, longevità: sì perché ieri, martedì 13 febbraio, Settimia (ma da adesso in poi la chiameremo… Emma) ha compiuto 106 anni.
E’, in buona sostanza, una delle nonne più anziane di tutto il Chianti. O, forse, addirittura la più longeva.
A celebrare questo splendido traguardo, oltre ai familiari, sono arrivati (a Pianella, dove vive) anche il sindaco Fabrizio Nepi e il vice sindaco Alessandro Maggi.
Una vita lunghissima quella di Emma. La ripercorriamo in alcuni dei suoi passaggi insieme alla nipote, Debora Mazzeschi.
“La nonna – ricorda – si è trasferita nel comune di Castelnuovo Berardenga dopo il matrimonio. Era la settima di dieci fratelli: da qui il nome Settimia, che in realtà non le è mai piaciuto, e per questo da sempre si fa chiamare Emma”.
“Ha passato l’infanzia in giro per i campi – prosegue Debora – ad accudire gli animali. La famiglia era umile, e quindi per vivere bisognava lavorare da subito. Durante la seconda guerra mondiale era una giovane donna con il fidanzato impegnato al fronte”.
“Mio nonno Pietro – prosegue nel suo racconto Debora – per tutti Bruno, era prigioniero in Albania. Solo dopo la fine del conflitto Bruno ed Emma si sono potuti sposare, e dal loro amore sono nati Adriano ed Adria“.
Ma la vita doveva riservare a Emma e a questa famiglia uno dei lutti più terribili: “Nel 1969 Adriano muore a 22 anni in un incidente sul lavoro – aggiunge Debora – Penso che dopo questa tragedia mia nonna abbia trovato la forza per affrontare tutte le avversità della vita”.
“Da sempre viviamo a Pianella – ci dice ancora questa nipote, che da come racconta la vita di nonna Emma fa capire quanto le sia affezionata – Con lei ci sono mamma e mio babbo Mauro, meccanico in pensione. Un uomo con tre donne, praticamente… un martire”.
Tanto per capire chi sia Emma, “nel 2019 (quindi a 101 anni, n.d.r.) a causa di una brutta caduta si è fratturata il femore. Ma con forza di volontà e tanta fisioterapia si è rimessa in piedi. Addirittura, quando due anni la stessa sorte è toccata a mio babbo, era lei che lo correggeva mentre faceva gli esercizi”.
“Ora – continua ancora Debora – aiutandosi con un bastone, riesce camminare e a scendere fuori (abita al secondo piano). Mia nonna è una persona molto disciplinata: mangia poco ma di tutto, sempre negli stessi orari. E’ golosa di dolci, ma non esagera. La mattina aiuta mia mamma nelle faccende di casa e, nonostante abbia studiato il minimo indispensabile, tiene il cervello allenato con la lettura”.
“Con la bella stagione passa il pomeriggio in giardino a parlare con le vicine – si lasciamo quasi avvolgere dal racconto, semplice quanto delicato – Un altro rito è andare a sistemarsi i capelli dalla parrucchiera. Tutte le settimane o quasi la accompagno da Gilda, che con le altre ragazze del negozio la coccola”.
“Per fortuna – conclude – è circondata dall’amore e dall’affetto dei vicini e di tantissimi abitanti del paese (che ringrazio di cuore). E dei nipoti, che hanno un super zia!”.
“Si ricordava il giorno del compleanno di una signora di Castelnuovo che di anni ne ha compiuti 105 – ci dice sorridendo il vicesindaco Maggi raccontandoci il loro incontro con Emma – Il sindaco le ha detto che era circa un mese, un mese e mezzo fa, e che era stato anche da lei. Emma, tutta vispa, lo ha subito corretto: macché un mese e mezzo fa, li finisce il 21 gennaio… . Lo sapeva meglio lei”.
“E si ricordava anche – conclude Maggi – come si chiama davvero il fosso che a Pianella chiamano il borro Grande. Non lo ricordavo neanche io…”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA