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venerdì 29 Marzo 2024
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    Voi abbiamo chiesto di dirci dov’eravate e cosa facevate: una raffica di testimonianze

    CHIANTI – Oggi, 11 settembre 2013, è il dodicesimo anniversario dall'attentato delle Torri Gemelle di New York, dal giorno in cui tutto è cambiato. Un momento di svolta, di cambiamento, in cui la Storia con la "S" maiuscola è entrata prepotentemente nelle nostre case.

     

    Ognuno di noi ha un ricordo di quei momenti in cui ha visto la prima Torre con il fumo che usciva, l'impatto in diretta del secondo aereo, il crollo, il fumo… .

     

    Abbiamo quindi chiesto ai nostri lettori di condividere su un evento appositamente creato su Facebook (clicca qui)  i loro ricordi, le loro impressioni, che ci raccontino dove erano e cosa facevano. Riavvolgiamo un po' il nastro per arrivare a quel momento in cui la Storia ha fatto irruzione nelle nostre vite.

     

    Ecco le loro testimonianze.

     

    Marella Marini: "Io quel giorno ero a consolare mio figlio perché era morto il suo criceto… voleva sotterarlo e fargli la tomba,nei preparativi ci siamo un po' persi le notizie che trasmettevano i telegiornali. Poi il pomeriggio nei giardini parlando con altre mamme che ne parlavano mi è venuto un nodo in gola…..ma devo dire che la sera vedendo il telegiornale e quelle immagini cosi drammatiche ho pensato che sarebbe successo molte cose brutte!!! Un pensiero va a tutte le persone che sono morte e alle loro famiglie".

     

    Catiuscia Tapinassi: "Ero tornata da poco da lavorare… in quel periodo facevo il tempo ridotto perchè ero rientrata dalla maternità……come tutti i giorni le cose da fare al rientro non mancavano e mi misi a stirare,mentre il bambino che aveva 8 mesi stava dormendo….. e proprio mentre stiravo con la televisione davanti a me appresi la notizia….. fui totalmente sconvolta da quello che dicevano , presi il telefono e chiamai mio marito che stava lavorando, per avere conferme della cosa x sapere cosa lui aveva sentito……. quasi come per essere rassicurata che non sarebbe successo più nulla…….. mi sembrava di vivere il dramma in prima persona….il panico totale…… senza capirci niente e con la paura che da li a poco sarebbe successo qualcosa anche a noi, salii le scale di corsa, e andai dal mio bambino che stava dormendo e piangendo rimasi immobile a guardarlo e pensando a chi non c'èra più…".

     

    Francesca Chiti: "Stavo tornando ha casa dal lavoro,e ho sentito la notizia,appena tornata ha casa ho acceso la televisione ho visto in diretta il secondo attacco, è stato tremendo una cosa che non dimenticherò mai.Tante persone sono morte,e tante,altre,hanno sofferto per quelle morti".

     

     

     

    Grazia Becciolini: "Era una giornata molto importante ero all'Università di Siena ad assistere alla laurea di Scienze della Comunicazione di mio nipote Matteo".

     

    Silvia: "… come dimenticare..l' 11 settembre 2011 …noi ci siamo sposati in quel periodo e siamo partiti per il viaggio di nozze … l'ultima settimana di vacanza l'abbiamo trascorsa a New York e come non visitare le torri gemelle..!! noi c'eravamo sopra un mese prima! E' stata una sensazione unica… ricordo ancora l'interminabile salita in ascensore… le orecchie ci si stappavano come essere in aereo…e poi la meravigliosa vista di notte…mi ricordo anche la sensazione di vederle dal basso.. .quasi quasi non riuscivamo a vedere la cima..e poi rimasi affascinata dall'enormi finestre che in foto non rendevano come dal vivo…e pensare che ogni finestra apparteneva ad un ufficio e quindi a delle persone…..Quando successe la tragedia io stavo lavorando al ristorante..e mi ricordo di avere pianto e di avere anche pensato …perbacco potevamo esserci anche noi!".

     

    Maria Giovanna Bencistà: "Ogni 11 settembre io ho ripensato ad Allende e al golpe cileno perché, al pari dell'assassinio di Aldo Moro, l'ho sempre ritenuto una data che ha cambiato il corso degli eventi mondiali. E non certo in meglio. Chi sono stati i veri mandanti di quelle tragedie? Non si sa ancora, anche se lo si può intuire. Io so solo che la sinistra ne è uscita distrutta e si è aperta una lunga notte buia per tutti. E poi arriva l'11 settembre americano: che dolore quelle immagini. Io ho sempre combattuto la politica "imperialistica" americana, ma quel giorno sono stata malissimo. E ho aggiunto quell'evento agli altri due".

     

    Alessio Ghiribelli: "Avevo 10 anni ed ero nella pineta di Castiglioncello con la nonna, seppi la notizia dalla televisione di una gelateria".

     

    Cinzia Manetti: "L’11 settembre 2001 rientravo da lavoro e ho acceso la TV. Impietrita ho guardato le immagini che scorrevano, le parole che commentavano…il fumo dalle torri gemelle… le persone che si lanciavano nel vuoto inermi… Una pagina di storia scorreva davanti ai miei occhi imprimendo la sua dolorosa ferita nell’anima e nei cuori di milioni di persone in tutto il mondo.. Il tempo frenetico della vita si è fermato quel giorno ed ha lasciato spazio ad un silenzio profondo che mi ha invaso lasciandomi muta. Perché? La sola domanda possibile… Nessuna risposta… se non la pura follia del genere umano che nella storia è stato capace di grandi evoluzioni ma anche di azioni terribili come questa. Conserviamo la memoria di quelle immagini come di ogni scempio che il genere umano si è macchiato affinché non ritornino mai più.. Conserviamo nel cuore ogni giorno quella potente vibrazione che ha avvicinato i cuori di milioni e milioni di persone e che ha fatto innalzare il campo di coerenza energetica nel mondo creando sinergie e voglia di una Pace vera stabile e duratura. E ricordiamocelo ogni attimo tutte le volte che nelle nostre realtà creiamo piccole o grandi situazioni di conflitto. Per fare la Pace occorre essere Pace.. Allora …diveniamo Pace".

     

    Sabrina Merenda: "Per me quell'undici Settembre era il più bello perché era nato da poco il mio primo figlio. Pianse tutta la notte antecedente e anche il giorno dopo; mi trovavo al mare a Castiglioncello e furono giorni di pioggia incessante. Avevo deciso di godermi il mare e il sole ma quel tempo infausto non me lo permise; avevo deciso di non guardare la tv mai ma quel tempo da lupi mi costrinse ad accenderla. Accesi e scopri in diretta il disastro dovuto all'attentato. Iniziai a piangere io e smise di piangere il mio piccolo, lo guardai e per un attimo mi chiesi in che genere di mondo lo avessi mai infilato. Domani (oggi, n.d.r.) torna a scuola e proprio oggi gli ho ricordato il nostro sguardo di allora; l'ingenuita' con cui si affacciava alla vita e la disperazione di chi è era stato sottratto, derubato ingiustamente di un futuro ,forse di un padre, una madre, un figlio, un fratello. Niccolò domattina saprà che l'undici Settembre di dodici anni fa, piangeva a dirotto per una tragedia che avrebbe coinvolto tante persone. Ho sempre pensato in fondo al cuore che i neonati percepiscano a distanza i disastri umani ,un po' come gli animali sentono le catastrofi".

     

    Benedetta Vignini: "Ero in ufficio quando arriva una telefonata dall'America per il Direttore Capo… . lo sento parlare agitato: "La torre? Quale torre? E te dove sei?". Era la moglie che gli telefonava direttamente dall'America spiegandogli l'accaduto. Lui che cercava disperatamente un televisore, e noi che non capivamo niente di cosa stesse succedendo. Chiamai mia madre dicendole di accendere la tv, da lì capii la gravità della situazione".

     

    Simone Larini: "Ero a Fiesole: all'epoca cantavo nel coro gospel-jazz dei Jubilee Shouters che quella sera dell'11 settembre avevano lì un concerto programmato da tempo, allo scopo di aiutare una ONG a raccogliere fondi per costruire pozzi d'acqua in Africa. Eravamo tutti molto scossi dagli avvenimenti e qualcuno propose di annullare il concerto; ribattei che la migliore risposta a coloro che da un continente aveva progettato morte e distruzione in un altro continente era proprio quella di cantare per fare del bene da un continente all'altro, invece che del male. Cantammo e fu un concerto straordinario. Eravamo abituati a vedere gente del pubblico che piangeva durante i gospel più intensi del repertorio, ma quella sera alla fine del concerto piangevano TUTTI".

     

    Leonardo Del Bino: "Ero a fare i compiti a casa delle medie quando mio babbo fa "Guarda ganzo, Rai e Mediaset danno lo stesso film… o ca..o!".

     

    Barbara Lazzerini: "Stavo studiando per un esame di storia medievale per l'università e quel pomeriggio era piuttosto caldo in casa, così per distrarmi un po' accesi la tv… . In quel preciso momento vedendo le immagini delle Torri Gemelle che implodevano mi accorsi che qualcosa di grosso era successo, qualcosa che superava le più ardite fantasie dei film… e che la storia non la leggevo più sui libri, ma la stavo vivendo realmente. Ero, purtroppo, dentro una delle pagine più cupe della storia del genere umano".

     

    Alessia Lupino: "Ero sul letto con mia figlia grande che aveva un anno. Girando la tele e vedendo le prime immagini pensai ad un incidente, quando capii quello che in realtà stava succedendo rimasi senza fiato, abbracciai la mia bambina sperando che nella sua vita non vedesse mai più cose del genere! Chissà…".

     

    Chiara Matteuzzi: "Ero in centro a Firenze ad acquistare i libri per il primo anno di liceo. Io e i miei genitori abbiamo visto l'edizione speciale del tg, con la prima torre in fumo, sugli schermi di Le Monnier. Firenze era un fuggi fuggi di persone che velocemente terminavano le commissioni e cercavano di allontanarsi dalla città. Ricordo che non riuscivo a capire il termine attentato…".

     

    Simone Beneforti Gigli: "Ero a lavoro a Tavarnuzze, in studio. Ricordo che telefonò un'amica. Accendemmo la radio e roba da non credere".

     

    Francesco Bianchi: "Quel giorno ero a casa con l'influenza: ricordo quello speciale tg con quelle immagini che non mi sembravano vere. Ho dovuto sbattere gli occhi e misurarmi la febbre.. Credevo di sognare, un incubo orrendo ma era tutto vero purtroppo. E pochi minuti dopo… un altro aereo, in diretta. E poi ancora. La devastazione, il crollo della prima e poi della seconda torre.. Mai più odio, guerra porta guerra odio porta odio…".

     

    Alessia Albergati: "Ero a casa, con mio figlio, guardavamo "L'albero Azzurro" in tv. Ad un certo punto si interruppe la trasmissione.. La prima torre, il fumo, le notizie… non si capiva cosa stesse succedendo… poi il secondo aereo nella seconda torre… che brividi…".

     

    Patrizia Lombardini: "Stavo stirando con le tv accesa, c'era un film, era finito il primo tempo e sono andata un attimo nell'altra stanza a sistemare qualcosa; quando sono tornata credevo che avessero messo il secondo tempo sbagliato… altroché… che tragedia!".

     

    Psicologa Simoncini: "Era il giorno in cui ho comprato casa… ero alla televisione mentre leggevo il contratto e guardavo su carta la costruzione del Margheri quando all'improvviso in televisione ho sentito urlare e ho visto la prima torre poi frastuono e l'aereo che si dirigeva sulla seconda e la colpiva …. paura terrore e sgomento… da allora il suono degli aerei vicino al suolo mi riporta a quel momento….ma la vita va avanti ed i ricordi brutti a volte vengono sostituiti da alcuni molto più emozionanti e allora domani (oggi, n.d.r.) primo giorno di scuola materna per mio figlio… la vita va avanti….sempre!".

     

    Alessandro Rossi: "Ero a lavoro in un magazzino avevamo lo stereo acceso; a un certo punto la radio smette di trasmettere per dare la notizia di un aereo su un grattacielo di New York. Lì per lì non ci ho dato molto peso, poi si susseguivano sempre di più le notizie e abbiamo capito che erano le torri gemelle. Li ho cominciato ad avere un po' di angoscia e da internet, subito dopo, abbiamo capito cosa veramente era successo. E ci siamo "impanicati" visto che l'America era ritenuta una nazione molto forte e che tutti credevamo inattacabile. E quando su internet abbiamo visto il crollo, personalmente mi son cascate le prime lacrime: ricorderò sempre poi il titolo de La Nazione in edizione straordinaria la sera, alle 21, e da lì il terrore di non esser più al sicuro. Nessuno".

     

    Alberto Marini: "Ero a lavoro quando è squillato il cellulare una prima volta, sms di notizie al quale ero abbonato. Raccontava di un aereo finito su un grattacielo! Lì per lì non ho fatto pensieri tragici e ho pensato: pensa un pò come sono strani i destini delle persone! Un aereo che, immaginavo, per sbaglio è finito contro un grattacielo! Dopo poco ne è giunto un altro che annunciava lo scontro di un altro aereo sull'altra torre! Da lì a qualche minuto un terzo che diceva di altri aerei in volo sugli Usa completamente fuori controllo. Così ho sospeso il lavoro per correre a casa e accendere la tv. Ogni canale nazionale era in diretta collegato con gli Usa per raccontarci il più grande attacco terroristico mai vissuto in questa epoca! E lì sono rimasto, incollato alla sedia, davanti alla tv… sensazioni di incredulità hanno costellato gran parte della giornata, difficile poter anche solo immaginare le menti distorte che hanno pianificato tale tragedia. Questo è ciò che ho vissuto quell'11 settembre. Mi auguro che certe scene non accadano più, anche se lo diciamo ogni volta e non riusciamo a fermare certe mani omicide".

     

    Stefania Cavallini: "Mi metto a sedere sullo sdraio in cucina, con mio figlio di soli due anni. Accendo la tv e, vedo questo orrore. Lì per lì, non ebbi nemmeno forze per pensare; ma dopo alcuni minuti, stringo a me mio figlio e gli dissi: prego che Dio ti protegga dalla cattiveria umana. Prego che voi ragazzi abbiate un anima più serena. Gli do un bacino in fronte e penso: amore mio tu sei qui con me tra le braccia sicure di mamma. Poveri quei bimbi che hanno perso genitori. Mi misi a piangere…".

     

    Barbara Noci: "Io ero a lavorare a Greve in Chianti e abbiamo visto il tg inseme alla mia datrice di lavoro e alla Sandra del mobilfabi che aveva la tv… mi ricordo l'ansia e l'appresione per quello che vedevamo in tv".

     

    Francesca Peruzzi: "Ero all'aeroporto di Duesseldorf di rientro da un viaggio di lavoro, dagli schermi senza audio dei bar non si capiva bene cosa stessero mandando in onda e ricordo di aver visto di sfuggita le immagini del Pentagono con il fumo. Con le colleghe pensammo a un incendio. Poi a Malpensa trovammo il caos e controlli raddoppiati senza capirne il motivo e fu lì, nella sala d'attesa per un ulteriore volo, che siamo venute a conoscenza invece dei terribili attacchi terroristici".

     

    Elisa Sardelli: "… Uno squillo di cellulare… E la nostra vita cambiata in un attimo…. Lo sconcerto, le lacrime nel vedere le immagini, la paura dell'ignoto…. La stanza dove mi trovavo…. Scomparsa…. Inghiottita da mille pensieri…. Ero a lavoro ma di quella giornata lavorativa non ricordo nulla tranne il dopo notizia!".

     

    Giulia Branchi: "Ero a lavoro e proprio quel giorno avevamo per una riunione/pranzo il direttore del vicino Cimitero Americano con altri suoi ospiti americani. Squillarono i cellulari… tutti incominciarono ad andare su e giù per la terrazza del ristorante visibilmente agitati e noi che ci guardavamo increduli e non capivamo cosa stesse succedendo. Poi uno di loro ci chiese se avevamo la televisione… Squillò anche il telefono del ristorante… era mia sorella che dal negozio ci diceva l'accaduto… Il tempo di accendere la tv e gli ospiti americani erano già in macchina per correre ad avere notizie dei propri cari. Allora capii e rimasi a bocca aperta davanti alle immagini. Un mix di sensazioni da dentro… incredula, rabbiosa, terrorizzata dalle immagini… Un giorno che non potrò MAI dimenticare".

     

    Paola Fontanelli: "Io ero a lavoro e ho sentito la notizia al tg delle 20".

     

    Elisa Ottobre: "Ero in campagna prorio vicino a Greve, accesi per caso la televiosne e rimasi terrorizzata delle scene che vidi. L'aereo che si schiantava sulla torre sud e le urla delle persone giù per la strada. non mi sono staccata dalla televisione per tutto il giorno. Sono scene che non dimenticherò mai".

     

    Gemma Scarti: "Ero in terrazza facendo uno degli ultimi "esercizi" del libro delle vacanze: dovevo ricostruire la cartina dell'europa! I miei fratelli stavano guardando la Melevisione e cominciarono a lamentarsi perchè c'era l'edizione straordinaria del tg…cambiarono programma e ovunque c'era il telegiornale…così se ne andarono a giocare e io rimasi con la mamma Lucia Scaletti a guardare la televisione! Sembrava un film…io non capivo molto bene cosa stesse succedendo! A stento sapevo cdell'esistenza le torri gemelle! Poi cominciarono le telefonate…".

     

    Cristina Pratesi: "Come non ricordarlo… ero in macchina con il mio fidanzato (quello che oggi è diventato mio marito). Stavamo andando a fissare il luogo ed il giorno del nostro matrimonio. Alla radio la notizia. Il primo schianto sembrava solo un incidente. Un aereo che ha sbagliato rotta. Ma poco dopo… il secondo… poi il terzo sul Pentagono… ecco anche il quarto. Un incubo. Una nazione in ginocchio, ma non solo… tutto il mondo ha compreso che niente si può controllare.
    Combattere in nome di Dio: è mostruoso".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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