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mercoledì 30 Aprile 2025
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    Analisi della CNA chiantigiana: “Leggera contrazione per imprese nel Chianti (-0,7%), ma l’artigianato tiene”

    Lo studio prende in esame i comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano: "Superiore alla media il peso delle imprese femminili"

    CHIANTI FIORENTINO – “Il sistema imprenditoriale del Chianti fiorentino sta vivendo una fase di leggera contrazione. Sono infatti 3.683 le imprese attive, in calo dello 0,7% rispetto all’anno scorso, una diminuzione, però, in linea con quella della Città Metropolitana di Firenze”.

    Lo dice CNA Chianti, che diffonde i dati di uno studio effettuato sui suoi cinque comuni di riferimento, elaborando i dati di Camera di Commercio di Firenze: Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano.

    “Meglio l’artigianato – puntualizza CNA – che con 1.619 imprese attive ha mantenuto una sostanziale stabilità rispetto al 2023, segnando solo una leggera flessione dello 0,2%. Un risultato positivo se confrontato con il calo medio dello 0,8% registrato nell’intera Metrocittà”.

    I settori più forti sono commercio e pubblici esercizi (qui il 28,5% delle imprese), servizi (23,8%), agricoltura (19%), costruzioni (18,1%) e manifatturiero (10,6%). 

    Nel comparto artigianale, edilizia e impianti dominano con il 43% delle attività, seguiti dai servizi (29%) e dal manifatturiero (26%).

    Le imprese guidate da stranieri rappresentano il 14,5% del totale, mentre quelle giovanili sono l’8% e quelle femminili il 29,9%, una percentuale superiore alla media provinciale di oltre sette punti percentuali.

    “La resilienza dell’artigianato è un segnale incoraggiante – spiega Veronica Cei, presidente di CNA Chianti – Il nostro territorio ha una tradizione artigianale molto forte, che si riflette nella capacità delle imprese di adattarsi, resistere alle difficoltà e cogliere le opportunità”. 

    “La significativa presenza di imprenditrici nel Chianti – evidenzia – è un altro dato che merita attenzione. Se le donne stanno dimostrando una grande capacità di innovazione e gestione, contribuendo in modo sostanziale alla vitalità economica, lo si deve anche alle politiche di sostegno locali che hanno contribuito a creare un ambiente più favorevole per le donne imprenditrici”.

    “Così come allo stesso tessuto sociale del Chianti – specifica – caratterizzato da una forte coesione comunitaria che aiuta nella gestione dei carichi familiari, tanto dei figli che dei genitori anziani”.

    E se il vino e il turismo rimangono importanti pilastri economici, è chiaro che l’area offre molto di più, dimostrando una buona diversità economica e imprenditoriale. Qui, infatti, il manifatturiero è una tradizione consolidata e radicata ad esempio.

    “La diversificazione imprenditoriale è un elemento chiave per la vitalità economica della nostra area – spiega Daniela Falorni, coordinatrice di CNA Chianti – Oltre alle aziende vinicole e agli agriturismi, il Chianti ospita un vivace tessuto imprenditoriale che spazia dal commercio alla manifattura, dai servizi all’edilizia. Questa varietà di attività contribuisce a creare un’economia solida e resistente, capace di adattarsi alle sfide economiche contemporanee”.

    La presidente Cei delinea infine alcune priorità fondamentali per il sostegno del sistema economico: “La necessità di infrastrutture stradali adeguate, con particolare riferimento a una Autopalio operativa ed efficiente, piuttosto che costantemente in manutenzione; una rete internet ben distribuita e funzionante su tutto il territorio chiantigiano; lo sviluppo di aree artigianali di medie dimensioni che siano sostenibili dal punto di vista ambientale”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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