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venerdì 19 Aprile 2024
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    Bilancio 2022 Banco Fiorentino, utili-record: si valuta ampliamento rete sportelli verso Pisa

    Utile netto di quasi 54 milioni: verrà portato all'approvazione dei soci domenica 7 maggio. Il presidente Raffini: "Stiamo valutando acquisizione di alcuni sportelli della Bcc di Fornacette"

    CHIANTI FIORENTINO – Un bilancio da record, frutto di oculatezza ma anche del contesto specifico dello scorso anno. E per questo, viene puntualizzato, “difficilmente ripetibile”.

    Lo ha presentato ieri il Banco Fiorentino (Mugello, Impruneta, Signa), che lo porterà all’approvazione dei soci nell’assemblea di domenica 7 maggio.

    E’ stato infatti approvato dal consiglio di amministrazione del Banco Fiorentino il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2022: “Un anno – spiega la banca di credito cooperativo, che nel nostro territorio è ben radicata nei comuni di Impruneta, Greve in Chianti e Bagno a Ripoli – di grandissime tensioni economiche e politiche, caratterizzato da un’accelerazione impetuosa dell’inflazione dovuta in particolare ai prezzi dei beni energetici”.

    “Nonostante questo complesso scenario – viene precisato – il Banco Fiorentino è riuscito a muoversi con capacità, competenza, tempestività. Riuscendo a portare a consuntivo un risultato di esercizio storico, che deriva in parte da una dinamica difficilmente ripetibile dei tassi di interesse, in parte dalla gestione caratteristica che testimonia lo stato di salute dell’istituto”.

    Bilancio 2022, i dati tecnici

    L’esercizio, dunque, si è chiuso con un utile netto di 53,907 milioni di euro, una raccolta totale da clientela pari a 1.688,25 milioni di euro e impieghi netti a famiglie e imprese per un totale di 856,5 milioni di euro.

    Il margine di interesse registra un incremento di 24,87 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente così come le commissioni nette che aumentano di 2,17 milioni di euro.

    La copertura dei crediti deteriorati è pari al 81,01%, in continuità con il trend dei precedenti esercizi e la politica di derisking da sempre seguita dall’istituto.

    Il Gross NPL Ratio si riduce dal 8,87% al 5,7%; il NPL Ratio netto si attesta al 1,23% per un controvalore di 10,5 milioni di euro. Il Texas Ratio si posiziona al 4,62% con una diminuzione dello 0,9% rispetto all’anno precedente.

    Il Cost Income passa dal 46,1% del 2021 al 37,1% del 2022, in diminuzione di 9 punti percentuali, mentre il ROE si attesta al 25,77%.

    Il Banco Fiorentino presenta un rapporto tra fondi propri e totale delle attività di rischio ponderate (CET 1 RATIO) pari a 30,30% con un rafforzamento patrimoniale di 5,10 punti percentuali rispetto al 2021; Indicatori di liquidità pari a 265,34% in termini di LCR e a 125,83% di NSFR, forti e stabili.

    Il commento del presidente Raffini e del dg Menetti

    “E’ il nostro miglior risultato di sempre, difficilmente ripetibile – commenta il presidente Paolo Raffini – e questo successo ci gratifica per il lavoro svolto in questi anni, la soddisfazione di contribuire alla crescita del credito cooperativo e al contempo di contribuire alla crescita economica e sociale dei nostri territori, mantenendo la nostra presenza con la rete sportelli anche nei piccoli borghi. Una banca al servizio delle nostre comunità. Una vera banca locale”.

    Soddisfazione anche nelle parole di Davide Menetti, direttore generale: “Date le condizioni, il risultato dell’esercizio premia il lavoro e l’oculatezza nella gestione dell’attività e l’interpretazione del contesto”.

    “Siamo orgogliosi del grande lavoro interno che abbiamo fatto – rilancia Menetti – ma anche attenti e fiduciosi per ciò che stiamo facendo e faremo per i nostri soci, clienti e le comunità. Il lavoro è orientato a offrire ogni giorno i migliori servizi alle migliori condizioni”.

    “I nostri clienti – conclude Menetti – sono partner, e vogliamo fermamente distinguerci per la qualità del rapporto con le nostre comunità; è per questo che la lettura del contesto storico, economico e sociale in cui ci muoviamo è fondamentale nell’applicazione delle scelte. Possiamo sicuramente affermare che offriamo solidità, sicurezza, tranquillità, professionalità nell’offerta di prodotti e servizi per le imprese e le famiglie”“.

    E’ proprio sulla responsabilità sociale e il rapporto con i territori che il presidente Raffini rilancia il ruolo del Banco Fiorentino: “Questi risultati sono un grande orgoglio, ma anche un grande onere; starà a noi essere all’altezza della fiducia che riceviamo ogni giorno dai nostri clienti e soci a cui va il mio, il nostro sentito ringraziamento per la loro fiducia e per la continua operatività con la nostra banca”.

    “E’ questo il modello di banca che vogliamo – evidenzia – un istituto vicino alle nostre comunità, attestato quotidianamente attraverso il sostegno economico alle imprese, agli artigiani, agli agricoltori e alle famiglie ma anche con i numerosi contributi a favore delle tante associazioni di volontariato, parrocchie, misericordie ed enti no profit che sono una ricchezza per i nostri territori. I risultati raggiunti vengono dall’impegno e dedizione di tutti i collaboratori, della direzione e del consiglio di amministrazione sempre improntato sulla sana e prudente gestione che deve essere il nostro faro anche per il futuro”.

    Futuro/1: un allargamento verso Pisa?

    E proprio parlando dei territori, il presidente Raffini conferma l’interesse per alcuni sportelli della Bcc di Fornacette. Quindi, verso l’area pisana.

    “Siamo stati invitati dalla capogruppo Iccrea – queste le sue parole – e dalla federazione toscana delle Bcc a valutare un nostro intervento di acquisizione di una quota di sportelli della Bcc di Fornacette”.

    “In quella zona lungo l’Arno – precisa – fino a Pisa, abbiamo una sede secondaria a Castelfranco di Sotto, che deriva da una vecchia fusione fra l’allora Bcc di Signa e Bcc del Cuoio”.

    “La Bcc di Fornacette – ha concluso – ha 14 sportelli. Noi dovremmo acquisirne una decina, il resto un’altra Bcc. Sono in corso gli approfondimenti tecnici di un percorso che potrebbe concludersi entro la primavera del prossimo anno”.

    Futuro/2: qualche preoccupazione per il contesto generale

    Raffini e Menetti non hanno nascosto anche alcune preoccupazioni, dovute al contesto economico generale: in particolare dal punto di vista inflattivo e dell’aumento dei tassi di interesse. Con la conseguente minor propensione all’investimento.

    “Una tensione – dicono – che ha colpito sia le imprese che le famiglie, ma al momento siamo più preoccupati per le seconde, visto che le prime ancora giovano di alcune “iniezioni” avute durante il periodo del Covid-19″.

    “Una situazione – conclude Menetti – che deve essere monitorata con attenzione e che deve preoccupare tutti. In una economia quando non si investe ci si deve preoccupare. Le aspettative? Che l’inflazione entro l’estate inizi a flettere, sperando che poi i tassi di interesse si abbassino”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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