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venerdì 26 Aprile 2024
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    Cinque comuni, sindacati, associazioni: nel Chianti fiorentino si firma un patto contro il caporalato

    "Crediamo che l'unico modo per agire ed affrontare efficacemente le problematiche di questa piaga sia quello di collaborare a tutti i livelli istituzionali"

    CHIANTI FIORENTINO – Contrastare il caporalato e lo sfruttamento lavorativo, tutelare la formazione e l’inserimento dei lavoratori agricoli nel territorio del Chianti fiorentino e delle colline fiorentine.

    Con un’alleanza trasversale  i Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, San Casciano e Impruneta, in accordo con Oxfam Italia ed Oxfam Intercultura, Arci Firenze APS, Flai CGIL Toscana, Flai CGIL Firenze, Cia Toscana Centro Firenze Pistoia Prato, Coldiretti San Casciano, decidono di unire forze ed energie.

    E compiere un passo significativo nell’arginare un fenomeno sempre più pervasivo, che richiede un impegno incisivo e sinergico.

    “Fare la propria parte fino in fondo e agire in rete mettendo in campo azioni concrete con l’obiettivo di sradicare dal settore agricolo logiche e dinamiche che si sviluppano nel terreno dell’illegalità”.

    Sono queste le premesse di un nuovo strumento che fissa sulla carta l’impegno di tutte le parti coinvolte per la realizzazione di un percorso condiviso che prevede svariate azioni contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura.

    Si tratta del protocollo di intesa, progetto proposto in forma sperimentale, che è stato siglato presso il palazzo comunale di Tavarnelle.

    “Siamo convinti che da un’alleanza territoriale – affermano i firmatari – possano nascere risultati positivi; crediamo che l’unico modo per agire ed affrontare efficacemente le problematiche del rispetto dei diritti contrattuali dei lavoratori sia quello di collaborare a tutti i livelli istituzionali”.

    Come? “Pianificando e attuando politiche del territorio che tolgano spazio, sbarrino la strada al circuito illegale, allo sfruttamento del lavoro, terreno fertile per la proliferazione di rischi legati all’infiltrazione di gruppi criminali”. 

    “Quella del caporalato – continuano – è una piaga che riteniamo inammissibile per un Paese civile come il nostro, dove gli strumenti finalizzati al lavoro agricolo di qualità ci sono, possono e devono essere messi in atto in modo più capillare”.

    Alla base dell’impegno sottoscritto c’è dunque la volontà comune e unitaria di battersi per cercare di contrastare caporalato, lavoro nero, fittizio, nonché lo sfruttamento attraverso una serie di interventi che spaziano dalla diffusione delle buone pratiche.

    E lo stimolo all’adesione alla rete del Lavoro Agricolo di Qualità, all’utilizzo dell’inserimento professionale dei lavoratori agricoli attraverso i canali messi a disposizione dai Centri per l’impiego, presenti sul territorio, e la fruizione della rete dei servizi civici, sociali, sanitari, legati alla mediazione interculturale, all’inclusione, alla sicurezza, alla previdenza e all’assistenza territoriale.

    Tra i punti salienti dell’accordo che rappresenta un’importante opportunità di prevenzione sociale per i territori interessati spiccano la volontà di sviluppare l’incontro domanda-offerta di lavoro attraverso i canali messi a disposizione a livello istituzionale, una maggiore garanzia di
    trasparenza, la tutela dei diritti e rapporto diretto aziende-lavoratori, l’opportunità di un coinvolgimento della polizia locale, attraverso una apposita formazione, al fine di monitorare il territorio e individuarne le criticità.

    Gli impegni di ciascun soggetto

    Oxfam Italia – Intercultura e Flai CGIL Toscana, in quanto promotori del progetto Diagrammi nord – Diritti in Agricoltura attraverso Approcci Multistakeholder e Multidisciplinari per l’Integrazione e il Lavoro giusto, e Arci Firenze APS, partner del progetto SIPLA CENTRO NORD – Sistema Integrato di Protezione per Lavoratori in Agricoltura, mettono a disposizione dei lavoratori agricoli i servizi di informazione, formazione, orientamento, tutela, accoglienza, organizzati nell’ambito delle proprie attività nel campo dell’immigrazione.

    Accolgono inoltre le eventuali segnalazioni, dirette o dei soggetti firmatari, rispetto a potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, attivano campagne di sensibilizzazione e diffondono e promuovono i contenuti dell’accordo, nonché il relativo materiale informativo in più lingue.

    I Comuni contribuiranno con la diffusione di informazioni relative all’accordo, promuoveranno azioni che incentivino le aziende e lavoratori all’uso dei servizi e all’adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, favoriranno il coinvolgimento delle proprie forze di polizia locale ai percorsi formativi messi a disposizione da Oxfam Italia.

    Cia Toscana Centro Firenze Pistoia Prato e Coldiretti intendono avere anch’esse un ruolo di primo piano nell’accordo utilizzando tutti i mezzi informativi a disposizione per coinvolgere le aziende agricole attraverso l’informazione, la formazione, l’assistenza, il supporto diretto e l’organizzazione di iniziative pubbliche dedicate alla divulgazione degli obiettivi del protocollo.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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