CHIANTI FIORENTINO – “Con 6.981 imprese attive, il sistema economico del Chianti fiorentino continua a tenere, seppure in un anno abbia perso quasi l’1% delle proprie aziende. A “confortare” è infatti la voglia di fare imprese che, nonostante tutto, continua: +6% di nuove iscrizioni al registro imprese nel terzo trimestre del 2020 rispetto all’analogo periodo del 2019”.
CNA Chianti Fiorentino fa la sua analisi di un sistema economico che sta faticosamente tenendo botta ma che, secondo l’associazione, “non è supportato a dovere”.
“Per esempio dal sistema di aiuti basato sui codici Ateco che esclude troppe imprese – commenta Aldemaro Becattini, presidente di CNA Chianti Fiorentino – Siamo riusciti a far inserire categorie inizialmente escluse, come lavanderie industriali, fotografi, pizzerie a taglio, rosticcerie, ma tante ne mancano ancora: tintolavanderie non industriali, le imprese operanti nel trasporto merci, specie quello legato al settore della ristorazione, l’artigianato artistico”.
“Stiamo lavorando per risolvere questa stortura – annuncia – fermo restando che ciò che chiediamo è la concessione di aiuti nella forma di contributi a fondo perduto da concedersi, per ogni impresa, in base alla diminuzione di fatturato”.
Per un territorio vocato al turismo come il Chianti, l’interruzione dei flussi stranieri ha già causato pesanti ripercussioni economiche, destinate ad acuirsi in futuro.
“Una possibile soluzione – è la posizione dell’associazione – giĂ adottata in estate, è quella di rivolgere l’offerta al turismo italiano”.
Pertanto CNA chiede “la proroga del Bonus Vacanze, in scadenza a fine anno, ma da molti ancora inutilizzato e, quel che è peggio, inutilizzabile almeno nel breve-medio periodo per la condizione sanitaria del paese e il rinnovo della misura anche per il 2021”.
Becattini chiede anche “aiuti per gli affitti da giugno a dicembre, proporzionati alla diminuzione di fatturato; stop agli acconti di fine novembre per il 2021; tassazione per cassa”.
“A gennaio – prosegue il presidente degli artigiani del Chianti Fiorentino – scadranno le moratorie sui mutui. Non occorre rinviare la scadenza, ma che Governo, ABI e Consorzi Fidi si coordino per definire l’unica azione utile alle imprese: la rinegoziazione di tutti i mutui per diminuire (in base alla diminuzione di fatturato registrata ed attesa da ogni impresa) la rata mensile, allungando la vita del mutuo, senza spese ulteriori e a bassi interessi”.
Infine, ma non ultima, “la disponibilità mensile nelle casse di Ebret dei denari necessari per pagare la cassa integrazione artigiana. Inaccettabile che quella per i mesi di luglio, agosto, settembre e parte di ottobre arrivi solo al termine di questa settimana” conclude Becattini.
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