L’emergenza ce l'aveva evidenziata anche il sindaco uscente di Impruneta Ida Beneforti, nella nostra intervista di fine mandato realizzata nei giorni scorsi (clicca qui per leggerla): "Alla fine del mandato c'è una liquidazione, costituita da una mensilità all'anno, circa 10mila euro in tutto: l'idea mia, pur trattenendo il minimo per pagarci le tasse, è quella di versarla al Comune per il contributo affitti. Perché in questo momento una delle drammaticità maggiori è quella di famiglie che per vari motivi non riescono a pagare l'affitto".
E il Sunia non fa che confermare questa percezione, descrivendo una situazione ogni giorno più drammatica. "Il numero di sfratti per morosità – spiegano dal sindacato – cagionati quasi esclusivamente dalla perdita del lavoro sono in preoccupante aumentano. Ogni giorno a Firenze si eseguono con la forza pubblica una media di sei sfratti il giorno".
"Nel corso di questo mese – entrano nel detttaglio – nel capoluogo fiorentino, ben 90 famiglie dovranno fare i bagagli e trovarsi una nuova sistemazione, ma anche in comuni dove il numero degli sfratti era fisiologico la situazione è deflagrata in tutta la sua drammaticità. A Sesto Fiorentino, 12 sfratti, a Campi Bisenzio, 15, a Scandicci 9, a Signa 10, a Impruneta 6, tanto per citare alcuni esempi".
"Molte di queste famiglie – proseguono – che pur avrebbero diritto a vedersi assegnata una casa popolare che non è disponibile e in certi casi non lo sarà mai, dovranno arrangiarsi con soluzioni di fortuna presso parenti o conoscenti o presso i centri di accoglienza per anziani, donne e minori messi a disposizione dai comuni con sempre maggior difficoltà".
Sunia e Cgil Firenze lanciano un appello ai Comuni dell’area fiorentina per una immediata costituzione della commissione di graduazione sfratti, sull’esempio di Livorno e Pisa che l’hanno costituita proprio in questi giorni e un appello immediato al Prefetto e al Tribunale delle esecuzioni per una drastica riduzione delle esecuzioni con forza pubblica per i mesi di giugno e luglio limitandole ai casi per i quali può essere già garantito il passaggio da casa a casa.
"Questa riduzione – concludono – consentirebbe alle istituzioni e alle parti sociali che siederanno nella commissione di programmare iniziative e soluzioni utili a governare in maniera ordinata e senza tensioni sociali quelli che sono dei veri e propri drammi causati dalla crisi del lavoro e dal caro affitti".
di Redazione
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