spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 24 Gennaio 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    I giovani contadini del Chianti in diretta su Rai 1 dagli studi di Unomattina

    Giovedì 17 gennaio ospiti Matteo Marchi e Giacomo Cini: fra i primi a fare il corso dedicato agli under 18

    CHIANTI FIORENTINO – “La passione per la terra ci ha regalato il suo frutto migliore: il lavoro”. Lo affermano Matteo Marchi, 22 anni di Mercatale, e Giacomo Cini, 19 anni di San Pancrazio, diplomati agricoltori alla "scuola per contadini" di San Casciano.

     

    Saranno loro a raccontare agli italiani l’esperienza di formazione, avvenuta in classe e sul campo tra le colline del Chianti, dagli studi di Uno Mattina, il programma di Rai 1 che sveglia le famiglie con notizie ed approfondimenti dall’Italia e dal mondo.

     

    Ai conduttori Franco di Mare e Benedetta Rinaldi i ragazzi, usciti dalla prima e dalla seconda edizione del corso biennale, riveleranno in diretta, giovedì 17 gennaio,  il loro sogno realizzato nel mondo dell’agricoltura, a contatto con l’ambiente. 

     

    “Siamo felici di partecipare ad uno dei programmi più popolari di Rai 1 – dichiarano i ragazzi – parleremo di come abbiamo coltivato l’idea e la voglia di investire sulle nostre mani, sulla vocazione del territorio in cui siamo cresciuti e le tante opportunità legate alla vita rurale del Chianti”.

     

    Dei quarantacinque allievi, tra diplomati e iscritti alla scuola di San Casciano, già "contadini a tempo pieno, Matteo e Giacomo sono alle prese con il lavoro in vigna e in cantina, in un’azienda di San Casciano, la stessa dove si sono fatti notare come tirocinanti.

     

    La scuola del Chianti, prima esperienza in Italia con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica attraverso l’acquisizione di conoscenze e percorso formativi teorico-pratici nel mondo della agricoltura, forma i contadini del futuro rivolgendosi ai ragazzi drop out, usciti dai percorsi scolastici, tra i 16 e i 18 anni non compiuti.

     

    L’iniziativa è gestita da Chiantiform e promossa da una rete di comuni, San Casciano, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti e Bagno a Ripoli.

     

    “Il progetto che va avanti ormai da quattro edizioni – spiegano i sindaci – ha una doppia valenza, sociale ed economica. Promuoviamo insieme lo sviluppo del territorio mediante la realizzazione di progetti formativi sperimentali, orientati alle vocazioni economiche ed alle filiere produttive del territorio. La scuola genera occupazione e questo è un dato di rilievo, attestato dal numero degli allievi che, una volta diplomati, dopo aver avuto l’opportunità di farsi conoscere ed entrare in contatto con le aziende agricole con le quali collaboriamo, sono stati assunto nel settore vitivinicolo”.

     

    Il corso della durata di due anni, professionalizzante, è costituito da 2.100 ore di cui 800 ore di stage.

     

    Dal 2015 sono stati formati 39 allievi e risultano occupati al 100 per cento. Per l’edizione 2018, nell’ambito del corso Agritrasf, come addetto alla conduzione di impianti di lavorazione e confezionamento di prodotti agroalimentari, sono iscritti e stanno frequentando 15 ragazzi.

     

    Oltre alle materie tradizionali, gli allievi imparano le tecniche di potatura, innesto e difesa di vite e olivo, tecniche di produzione vitivinicola e gestione della cantina, monitoraggio e gestione del territorio rurale, tecniche di gestione ed accoglienza delle strutture agrituristiche, manutenzione piscine, Haccp e conduzione macchine agricole.

     

    Con le speranze e le prospettive di affidarsi alle risorse della terra per creare un futuro di autonomia e crescita professionale.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...