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martedì 3 Dicembre 2024
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    Lettera aperta al Gazzettino del Chianti di Marco Pagliai, esperto del settore viabilità

    FIRENZE-SIENA – Sulla Firenze-Siena ogni chiantigiano potrebbe scrivere un romanzo. Fiumi e fiumi di inchiostro dedicati a una strada, l'Autopalio, diventata in alcuni suoi tratti una vera e propria roulette russa.

     

    Qui sotto riceviamo e molto volentieri pubblichiamo le riflessioni del sancascianese Marco Pagliai. Ancora fi più se si pensa che lo stesso Pagliai è stato per tanti anni alla direzione viabilità della Provincia di Firenze… .

     

    "La mattina del giorno 21 ottobre avevo un appuntamento a Casole d’Elsa ed ho percorso, in condizioni di pioggia battente, la Cassia da San Casciano fino a Poggibonsi.

     

    In più tratti mi sono trovato a situazioni folli, con fiumi di acqua piovana non regimata proveniente dai terreni posti a monte della strada, tombini che non ricevevano, bordi di banchine alti e senza sgrondo.

     

    Tutto questo, in alcune situazioni particolari, determinava estesi ristagni nella carreggiata, di circa 20-30 cm d’acqua.

     

    Chi di voi mi conosce, sa che ho passato circa 36 anni di attiva ed appassionata vita lavorativa presso la direzione viabilità della Provincia di Firenze, ente che – attualmente – ha, tra l’altro, in affidamento dalla Regione Toscana, la S.R.N°2, e raramente ho assistito a simili inconvenienti, in quanto il presidio stradale – anche preventivo – era costante e massima l’attenzione del personale.

     

    Nel giorno e periodo temporale segnalato, su un itinerario di circa 25 Km, non ho scorto alcun manutentore, sia pure dipendente del famoso “Global Service”, che agisce in loco mediante una  ditta denominata AVR, componente dell’ ATI, assegnataria dell’appalto.

     

    Mi sembra che sia stato perso, in questi anni, il controllo della strada/e così gestite, a vantaggio d’interventi sporadici, tardivi, e senza una visione d’insieme.

     

    Addirittura, in recenti intimazioni a frontisti, si sostiene che i tombini scaricanti le acque da monte debbano essere ricostruiti dai privati! Non conosco il capitolato speciale dell’appalto, ma credo che questo Global Service sia pagato a forfait per l’ordinaria manutenzione (… ed in evidente certezza di non manutenzione, esistono detrazioni?) e che alle ditte dell’ATI vengano commissionati pure gli interventi straordinari, invece di dare lavoro ad imprese locali.

     

    Non vi sembra che questa situazione, a vantaggio dell’utenza e del territorio, debba cessare, cercando di reintrodurre il vecchio e sperimentato sistema che precedentemente era in essere?

     

    In molti punti sussistono barriere incidentate o basse, che nessuno provvede a sostituire. Idem dicasi per  molti cartelli per segnaletica di pericolo, non più visibili e da rimpiazzare per pellicola rifrangente scaduta.

     

    Ma… assurdamente, presso ogni svincolo, sono stati montati pannelli ( molto utili per l’utenza ?) di ragguardevoli dimensioni, che ricordano la competenza della strada all’ANAS.

     

    Di notte, e con l’aggravante della pioggia, le strisce della segnaletica orizzontale, ritracciate di recente, non appaiono molto visibili, quindi mi domando con che cosa sono state fatte, e se qualcuno conosce le prove da eseguire su quel tipo di lavoro mediante un semplice strumento che si chiama “retroriflettometro”.

     

    Noto pure il pericolo rappresentato in tratti del bordo banchina, molto più basso ed inadeguato in larghezza, rispetto a corrispondenti stese di conglomerato bituminoso.

     

    Cosa dire poi dei lavori attualmente in corso ? Ad oggi, da Poggibonsi a Certosa ci sono tre scambi di carreggiata con lunghi tratti impegnanti carreggiata a doppio senso.

     

    L’ultimo, credo per lavori  nella galleria Vallombrosina presso Certosa, alle 16.30 di questo giorno (mercoledì 23 ottobre 2013), comportava una coda – in accumulo – fino al cimitero militare americano.

     

    Ma qualcuno si renderà conto che gli interventi  di quel tipo devono essere velocizzati al massimo, procedendo con turni di operai nell’ambito delle 24 ore giornaliere ?

     

    Per non parlare del nuovo svincolo Terme, solo in entrata direzione FI, e quello del Cimitero militare, solo in uscita da Firenze.

     

    Anche in questo caso non si può non pensare  se chi gli ha progettati  non si sia reso conto della strategica valenza  di un’uscita in direzione Firenze, prima della galleria.

     

    Forse ha prevalso su tutto e tutti il desiderio del Comune di Impruneta, di ridurre il traffico in Tavarnuzze.

     

    Infine veniamo a oggi (31 ottobre 2013), circa alle ore 10, la coda di automezzi, in direzione Firenze – causa  chiusura, per lavori (ma di cosa trattasi? In quali tempi? Con quali orari d’intervento?) della galleria Vallombrosina o di Tavarnuzze, direzione SI, e conseguente doppio senso di circolazione sull’altra galleria – era fino allo svincolo di San Casciano Nord, in accumulo, con uscita dalla rampa di accesso di mezzi in retromarcia.

     

    Tutti voi si rendono ben conto dei disservizi al trasporto pubblico, alle ambulanze, a chi  deve raggiungere la città per qualsiasi motivo – importante o meno – e non può farlo, nè ipotizzare quando la situazione si sbloccherà.

     

    La “porta del Chianti” verso Firenze, è veramente sempre più misera, senza un rispetto per il nostro territorio e per tutta la nostra popolazione. Non vi sembra?

     

    Dichiarandomi disponibile ad approfondimenti, saluto cordialmente".

     

    Marco Pagliai

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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