CHIANTI FIORENTINO – Non piove. Da settimane. Mesi. Ma per adesso dai rubinetti dei cittadini del Chianti fiorentino l’acqua esce.
Tutti i comuni (Bagno a Ripoli, Impruneta, Greve in Chianti, San Casciano, Barberino Tavarnelle) hanno emanato le ordinanze per la limitazione del consumo dell’acqua potabile, che va riservata strettamente agli usi igienico-sanitari.
Ma come è la situazione nello specifico nel nostro territorio? Quali le prospettive? Lo abbiamo chiesto direttamente al presidente di Publiacqua, Lorenzo Perra.
Presidente, qual è oggi la situazione di approvvigionamento idrico nel Chianti fiorentino?
“La situazione del Chianti fiorentino in questo primo scorcio d’estate è tutto sommato tranquilla, come del resto in tutto il territorio dei 46 Comuni dove Publiacqua gestisce il servizio idrico. Una tranquillità che riguarda soprattutto le zone ed i territori interconnessi con il sistema Bilancino-Anconella, mentre maggiore attenzione meritano tutti quei sistemi acquedottistici che da questo sono indipendenti. Stiamo infatti vivendo una stagione eccezionalmente calda caratterizzata non solo in questi ultime settimane da assenza di precipitazioni, ridotte del 50% dall’inizio dell’anno. Questo ci porta su tutto il territorio ad affrontare oggi situazioni livelli di contrazione delle falde acquifere e delle acque superficiali che normalmente registriamo a fine agosto/inizio ottobre. Il nostro lavoro in questi giorni è di monitorare le situazioni più critiche, calibrare le nostre strategie di risposta sulle tempistiche imposte dal clima e prepararci ad intervenire attraverso strumenti d’emergenza, come ad esempio autobotti. Ma, soprattutto, stiamo facendo il massimo per preservare le risorse locali. Per questo, ad esempio, stiamo preservando Cortifedi, integrando con autobotti il deposito di Pastine, in modo da preservare l’acqua contenuta nella Diga Migliorini e per lo stesso motivo anticiperemo l’attingimento dal Lago del Nero”.
Perché, nonostante questa siccità mai vista, la situazione non è già drammatica?
“Da quando Publiacqua ha preso in gestione il servizio idrico in Chianti fiorentino, il focus è stato subito messo sulla messa in sicurezza dell’approvvigionamento idrico del territorio. Questo è stato fatto nel corso degli anni attraverso la realizzazione di grandi opere ed attraverso l’interconnessione degli acquedotti locali con il sistema metropolitano Bilancino-Anconella. Dal 2016 il complesso di interventi necessari appunto a mettere in sicurezza l’approvvigionamento idrico del Chianti sono stati raccolti nel masterplan idrico. Un unico complesso di opere operativamente e geograficamente, diviso in due rami che dall’acquedotto fiorentino si allungano sui comuni di Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Impruneta, e San Casciano”.
Diamo qualche numero…
“Un investimento totale di 32,3 milioni di euro che si sommano ai 40 già investiti da Publiacqua dal 2003 al 2018 e che nel corso degli anni ha interconnesso i sistemi acquedottistici dei Comuni interessati facendoci superare con pochi disagi la siccità del 2017 ed affrontare con maggiore serenità questa terribile estate 2022. Uno sforzo economico e di energie che ci ha consentito di aumentare la disponibilità di risorsa a disposizione dei cittadini. Quando Publiacqua acquisì il servizio la disponibilità di risorsa idrica media si aggirava intorno ai 60 lt/sec. Arriveremo nel 2024 ai 120 lt/sec nel 2024. Un incremento importante, in maggior parte già realizzato, che consente di guardare alle stagioni siccitose con minore apprensione ma senza però abbassare la guardia”.
E’ vero che da Bilancino arriva maggiore risorsa. Ma le perdite rimangono alte? In redazione arrivano spesso segnalazioni.
“Oltre che a lavorare per garantire un maggior apporto d’acqua, in questi anni Publiacqua ha lavorato anche per garantire una significativa riduzione delle perdite idriche. Dal 2018 abbiamo ridotto di 21 milioni di metri cubi l’acqua persa lungo il tragitto, per una riduzione percentuale del 27%. Un valore importante, prossimo al consumo annuale della città di Firenze e pari a un terzo dell’acqua invasata a Bilancino. Ciò è stato possibile grazie agli interventi di manutenzione o rifacimento delle reti, un esempio significativo per il Chianti fiorentino è stata la sostituzione del consortile di adduzione al Morrocco, ma soprattutto all’introduzione di innovazioni importanti nella modalità di gestione delle infrastrutture fondate sulle possibilità offerte dal digitale di telecontrollare e manovrare i nodi principali delle reti, ridurre la pressione – e quindi anche le perdite – e di avere modelli matematici predittivi. Investimenti nella digitalizzazione che si accompagnano a modifiche nei sistemi acquedottistici attraverso la definizione di distretti di rete tenuti sotto controllo grazie ai flussi di dati acquisibili in remoto. Una rete di sensori, di dati in tempo reale e di modelli matematici permette di scoprire, ad esempio, le perdite occulte, anche in assenza di disagi evidenti per i cittadini consentendo un’azione veloce e mirata per riparare le condutture”.
Guardiamo avanti: previsioni per le prossime settimane?
“Come detto la situazione non è di allarme ma richiede attenzione e monitoraggio costante. Se le alte temperature e l’assenza di pioggia dovessero continuare a lungo la situazione potrebbe diventare difficile, soprattutto per i sistemi acquedottistici locali non interconnessi con il sistema Bilancino-Anconella, alcuni dei quali già oggi sono serviti grazie alle autobotti che integrano le risorse locali. Alla data attuale del 2017 i Laghi di Fabbrica, lago di Badia a Passignano, Diga Migliorini, integrazione del lago del Nero, Diga di erano già ad un livello di più basso di quanto lo siano oggi e l’integrazione con Bilancino consente di garantire maggiore risorsa sul territorio. Insomma, il sistema sta tenendo e noi stiamo lavorando perché tale situazione si mantenga: abbiamo aumentato le squadre per gestire le perdite in minor tempo possibile e siamo pronti a realizzare investimenti straordinari dovessero arrivare i fondi dell’emergenza. Allo stesso tempo è necessario preservare la risorsa, evitando sprechi e consumi non necessari. Ricordiamoci che siamo in una situazione emergenziale e che le previsioni meteo non danno segnali di un’inversione di tendenza. Dobbiamo aspettarci temperature di gran lunga superiori alla media anche per agosto e settembre, mentre le precipitazioni attese sono inferiori al dato medio in agosto e pari alla media in settembre, mesi comunque non particolarmente piovosi. In considerazione di ciò e del rischio di un prolungarsi della situazione siccitosa anche all’autunno è fortemente consigliato evitare sprechi”.
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