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mercoledì 10 Settembre 2025
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    Lungo le strade della Liberazione: la carovana alleata è passata anche dal nostro territorio

    C'era anche Il Gazzettino del Chianti ad attendere mezzi e uomini (partiti dalla Sicilia) a San Casciano e al cimitero americano dei Falciani

    CHIANTI FIORENTINO – Sono partiti quasi all’alba del 15 luglio da Siena, dove hanno passato la notte, riprendendo la direzione per Firenze attraversando anche parte del Chianti.

    A bordo di mezzi storici militari, indossando le divise dei militari alleati e dell’esercito italiano che aiutarono il nostro paese per la Liberazione durante la seconda guerra mondiale.

    La carovana, partita da Gela, era diretta a Milano nell’ottantesimo anniversario dello sbarco alleato in Sicilia.

    Tutto è stato organizzato dall’associazione HMV Italia History & Military Vehicles, che ha la sua sede e uno straordinario museo in località Ponzalla (Scarperia e San Piero), di cui è presidente Filippo Spadi.

    In questa occasione ha collaborato il giornalista Fabrizio Morviducci, appassionato e attento cronista dei fatti avvenuti durante la guerra.

    Ma lo scopo di questa iniziativa, oltre a trasmettere un messaggio di pace e tenere viva la memoria, si è diretto anche verso una raccolta fondi a sostegno della ricerca oncologica pediatrica, tramite la Fondazione Tommasino Bacciotti.

    Per questo sono state realizzate delle magliette commemorative, che saranno vendute e il cui ricavato sarà devoluto all’associazione.

    Torniamo sulle strade della Liberazione: la prima moto, una BSA WM20 del 1942 della 50° divisione di Fanteria Inglese, guidata dal sancascianese Luca (altro appassionato di mezzi storici), ha percorso il viale Corsini, seguita da jeep della seconda guerra mondiale.

    I mezzi sono stati fermati per una breve sosta sotto le mura di piazza della Repubblica, riuscendo a sbalordire i pochi mattinieri.

    La ripartenza è stata per Firenze, lungo la via Cassia, un passaggio dal cimitero americano dei Falciani, Tavarnuzze, Galluzzo e l’entrata a Firenze, in direzione cimitero delle Porte Sante, a San Miniato al Monte.

    Per rendere omaggio sulla tomba del tenente USA Fredrick Hartt della Divisione Monumenti, Belle Arti e Archivi dell’8^ Armata Americana, venuto a mancare il 31 ottobre 1991. E che si impegnò al recupero delle opere d’arte trafugate dai nazisti.

    Qui, ad attendere uomini e mezzi, erano presenti la console Usa a Firenze Ragini Gupta e l’assessora alla memoria di Palazzo Vecchio Maria Federica Giuliani.

    La delegazione si è poi spostata sulla tomba del tenente Hartt, dove oltre a deporre una corona è stata letta e lasciata una lettera scritta da Fiona Mc Hardy Elvorty, figlia di George Forbes Mc Hardy, sottotenente del 22° Battaglione ucciso il 28 novembre 1944 dai tedeschi lungo il fiume Lamone, alle porte di Forli.

    Ecco il testo della lettera: “Il nostro sangue ha impregnato questi prati, queste città, queste montagne rocciose. Di notte, di giorno rinunciammo alle nostre vite, al futuro, alle mogli, alle fidanzate, bimbi, fattorie e case. Nell’arsura estiva nella neve invernale, fiumi in piena, sotterranei fediti, in case abbandonate e fossi lungo la strada. Sulla strada della Democrazia riposiamo nella buona terra italiana. A Sangro, a Cassino, a Firenze, Faenza, Rimini. Come to aur beloved Italy. Venite nell’amata Italia, venite perché vi amiamo”.

    Subito dopo la tappa è stata in piazza della Signoria: qui oltre alle jeep si è unito un camion simile a quello che riportò le opere d’arte trafugate dai nazisti, e quelle nascoste e salvate nel periodo della guerra.

    Increduli i turisti, che si sono sbizzarriti fotografando e chiedendo spiegazioni di quanto stava avvenendo.

    Ultima tappa della mattina a San Michele a Torri, nel comune di Scandicci: anche qui è stata letta e deposta la lettera, come quella lasciata alle Porte Sante ; poi il silenzio e la ripartenza. Il tutto ripreso dalle telecamere di Rai Storia.

    Un viaggio di 1.600 km, che dallo sbarco in Sicilia si è diretto verso Milano, per sottolineare il sacrificio di chi ha combattuto per la libertà e la pace.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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