Mancano pochi giorni ormai all’inizio dell’anno scolastico 2013/2014. Le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado in Toscana riprenderanno mercoledì 11 settembre prossimo ed il ritorno a scuola coincide frequentemente con il ripresentarsi dei pidocchi, soprattutto fra i bambini più piccoli.
Non è sempre facile trovare una soluzione che porti all’eliminazione definitiva di questi sgraditi ospiti e l’unica possibilità di arginare il fenomeno è quella di attenersi ad alcuni semplici, ma fondamentali interventi che l’Asl 11 tiene a ribadire.
La prevenzione
Non esistono prodotti sicuramente efficaci in grado di impedire l’attecchimento del pidocchio. Quindi, fin dall’inizio della scuola, anche se non sono segnalati problemi, l’unica possibilità di controllo è quella della sistematica ispezione della testa del bambino per ricercare l’eventuale presenza di lendini (le uova del parassita), o di pidocchi (piccoli parassiti grigi che però si vedono meno frequentemente).
Almeno una volta alla settimana, i genitori dovrebbero, quindi, armarsi di pazienza, prendersi un po’ di tempo, porsi in una ambiente ben illuminato (possibilmente vicino ad una finestra), ed esaminare con attenzione i capelli del bambino. Le lendini si riconoscono facilmente perché hanno l’aspetto di puntini bianchi o marrone chiaro e, a differenza della forfora, restano tenacemente attaccati al capello.
Il trattamento
Qualora si evidenzi la presenza di lendini o pidocchi, occorre mettere in atto altri semplici accorgimenti. Prima di tutto, è necessario eseguire un trattamento con specifici prodotti da acquistare in farmacia, da applicare seguendone scrupolosamente le istruzioni di uso.
E’ indispensabile utilizzare solo prodotti di provata efficacia e non affidarsi a rimedi estemporanei come l’aceto, prodotti erboristici o altre soluzioni che non risolvono il problema. È importante anche rimuovere le lendini, possibilmente utilizzando un apposito pettine a detti fitti, e adottare alcune regole igieniche quali lavare lenzuola e biancheria in lavatrice ad almeno 60 gradi.
Non bisogna poi dimenticare, in questi casi, di controllare anche gli altri componenti della famiglia, come fratelli, genitori o altri conviventi.
La scuola
In tutte le collettività, ma in particolare nelle scuole frequentate da bambini piccoli, la presenza di pediculosi è divenuta un fatto ricorrente e difficile da eliminare. Occorre, pertanto, che i genitori abbiano la consapevolezza che prendere i pidocchi è un fatto spiacevole, ma che può capitare, che non è affatto legato a sporcizia o cattiva igiene personale, e che nascondere il problema non fa altro che aggravare la situazione.
È, infatti, molto importante che il genitore che identifica i pidocchi o le lendini sulla testa del proprio figlio provveda ad avvisare gli insegnanti, in modo che si possano mettere in atto, con la necessaria tutela della riservatezza, tutte le azioni necessarie ad arginare il problema.
Le scuole hanno da anni procedure consolidate, che sono efficaci se ogni genitore si assume la responsabilità di quelle poche semplici azioni sopra ricordate: ispezione della testa del figlio, trattamento qualora si riscontri la presenza del parassita o delle lendini, e adozione delle norme igieniche.
In genere è opportuno che tutti gli alunni vengano controllati contemporaneamente, magari approfittando del fine settimana, e che vengano sottoposti a trattamento tutti coloro che risultano infestati.
Ad oggi non è possibile evitare in maniera assoluta il problema dei pidocchi: si può però arrivare in breve tempo ad eliminare i parassiti, con pochi semplici accorgimenti e con l’impegno e la collaborazione di tutti. Da sottolineare, infine, che il pidocchio del capo rappresenta indubbiamente un fastidio, ma non provoca alcun rischio per la salute.
Per ulteriori informazioni sulla pediculosi, è possibile consultare il sito internet dell’Asl 11 alla pagina http://www.usl11.toscana.it/dati/pidocchi.pdf.
di Redazione
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