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venerdì 26 Aprile 2024
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    Tre i filoni: #scuolenuove, #scuolebelle, #scuolesicure. Cosa si sblocca… e in quali comuni

    CHIANTI FIORENTINO – Il piano di edilizia scolastica, fortemente voluto dal presidente del consiglio Matteo Renzi fin dal suo discorso di fiducia alle Camere del 24 febbraio 2014, prende il via.

     

    Un piano, composto da tre principali filoni, che coinvolgerà complessivamente 20.845 edifici scolastici per investimenti pari a 1.094.000.000 di euro. Quattro milioni di studenti e una scuola italiana su due sono protagonisti di questo primo progetto, che porta nell’arco del biennio 2014-2015 ad avere scuole più belle, più sicure e più nuove.

     

    Si tratta della costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del patto di stabilità per un valore di 244 milioni (#scuolenuove) e del finanziamento per 510 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, dopo la delibera Cipe del 30 giugno, per interventi di messa in sicurezza (#scuolesicure), di decoro e piccola manutenzione (#scuolebelle).

     

    #scuolenuove

    Sblocco del patto di stabilità per 404 cantieri in corso o che stanno aprendo, con progetti dall’importo medio di un milione, generando circa 400 milioni di valore complessivo.

     

    Tutti i sindaci che hanno risposto all’appello del presidente del 3 marzo scorso segnalando interventi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili, finanziati completamente con fondi propri e per i quali sbloccare il patto di stabilità, hanno infatti trovato accoglimento nei DPCM firmati dal presidente in giugno: i sindaci riceveranno la comunicazione dalla Ragioneria dello Stato secondo le procedure gestionali ordinarie di sblocco del patto per l’anno 2014 e 2015.

     

    Per gli altri sindaci che (rispondendo all’appello del governo) hanno chiesto finanziamenti o lo sblocco del patto per interventi che inizieranno nel 2015, si aprirà una nuova possibilità con il prossimo Documento programmatico di economia e finanza e con i mutui in fase di attivazione con oneri a totale carico dello Stato.

     

    #scuolesicure e #scuolebelle

    Con le delibere approvate dal Cipe il 30 giugno scorso sono stati destinati complessivamente 510 milioni all’edilizia scolastica riprogrammando Fondi di Sviluppo e Coesione.

     

    #scuolesicure: di questa somma 400 milioni di euro sono stati destinati a interventi di messa in sicurezza ed agibilità delle scuole per un totale di 2.480 interventi del valore medio di circa 160.000 euro: interventi già resi ammissibili e presenti in graduatorie, ma che solo oggi sono finanziati e che potranno partire terminato l’iter di registrazione delle delibere. Comuni e Province per acquisire i relativi finanziamenti dovranno aggiudicare gli appalti entro il 30 ottobre 2014, esaurendo i primi 1.635 interventi previsti dal DL Fare.

     

    In seguito agli accertati ribassi d’asta, saranno finanziati altri 845 progetti previsti dal DDG 267 del MIUR.

     

    #scuolebelle: gli altri 110 milioni, abbinati a 40 milioni in capo al MIUR, finanzieranno gli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale che interesseranno 7.801 plessi scolastici nel corso del 2014. Ulteriori 300 milioni sono in attesa di essere sbloccati nel 2015 e riguarderanno 10.160 plessi. In totale si tratta quindi di 17.961 interventi di piccola manutenzione.

     

    Nel Chianti fiorentino

    Per quanto riguarda le nostre scuole, quelle nel Chianti fiorentino, partiamo da Bagno a Ripoli. Dove nel "capitolo" #scuolebelle si sbloccano 17.061,36 euro; per #scuolenuove 2014 50mila euro; per #scuolenuove 2015 560.688,43 euro.

     

    Per quanto riguarda Barberino Val d'Elsa, il capitolo è #scuolebelle e prevede 7.261,36 euro.

     

    Arriviamo a Greve in Chianti: 7.000 euro per #scuolebelle e 67mila euro per #scuolesicure. Per quanto riguarda Impruneta, 7.000 euro per #scuolebelle.

     

    Per San Casciano, 135mila euro nel capitolo #scuolesicure; niente per Tavarnelle.

     

     

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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