CHIANTI FIORENTINO E SENESE – I sindaci del Chianti fiorentino e senese fanno fronte compatto contro il problema degli ungulati.
E inviano una lettera al presidente dell'Ispra (Istituzione Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) Bernardo De Bernardinis, in cui esprimono tutta la loro preoccupazione per l'agricoltura e per la sicurezza dei loro cittadini.
"Il loro sovrapopolamento – scrivono – è un fattore che condiziona in modo pesante la vita dei cittadini e l'economia del territorio chiantigiano".
A firmarla gli amministratori di Barberino Val d'Elsa, Greve in Chianti, San Casciano, Tavarnelle, Radda, Gaiole e Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga.
Un tema, quello degli ungulati, sul quale scrivono i sindaci "da tempo, con provvedimenti e misure che non si rivelano risolutivi, Regione Toscana e Province elaborano e promulgano piani di abbattimento".
"Troppe volte ormai – proseguono – come sindaci abbiamo tenuto assemblee con istituzioni, associazioni agricole, venatorie ed ambientali; negli incontri si è fatta via via più diffusa la sensazione di impotenza e incomprensione verso le decisioni politiche; i toni e le rivendicazioni aumentano di conseguenza, insieme alla frustrazione degli attori socio-economici coinvolti".
Perché i sindaci percepiscono un rischio concreto, ovvero quello di "una percezione sempre più forte di inconcludenza e di inazione rispetto al fenomeno ungulati".
Una percezione che ha un rovescio della medaglia rischioso, ovvero quello indicato dai sindaci al presidente Ispra, di "sempre maggiori tentazioni, da parte di singoli e gruppi, di entrare nella zona grigia dell'illegalità e di farsi giustizia da soli".
"Oggi – concludono – rischiamo di perdere, in misura sempre maggiore, produzione vitivinicola ed olivicola di qualità. Altresì il pericolo per la sicurezza stradale rappresentato dal continuo transito di ungulati sulle strade maggiori e minori del nostro reticolo urbano è ormai di evidenza palmare, certificata purtroppo dai continui incidenti, alcuni con gravissime conseguenze, che si verificano nei nostri territori".
di Matteo Pucci
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