FIRENZE – “Apprezziamo le riduzioni Tari che il Comune di Impruneta ha predisposto per le attività economiche danneggiate dalla pandemia. Si tratta di un segnale di attenzione della pubblica amministrazione nei confronti di tutte quelle attività alle prese con la crisi legata al Covid, ma occorre fare di più perché si tratta sì di sconti, ma all’interno di un aumento della tariffa del 4%”.
Così Veronica Cei, neo presidente di CNA Chianti, su uno dei temi del momento. Ovvero l’aumento della Tari.
CNA ritiene gli aumenti stabiliti da Alia “inaccettabili, perché riversano su imprese e cittadini l’incompetenza della politica”.
“Che i costi di gestione sarebbero aumentati – riprende la CNA chiantigiana – era facilmente intuibile quando si è deciso di non costruire gli impianti di smaltimento, con la conseguenza di doverli smaltire fuori regione”.
“Il vero problema – incalza Cei – è la mancata adozione di un nuovo Piano Regionale dei Rifiuti. Accogliamo positivamente l’annuncio dell’assessore Monia Monni sul lavoro che la Regione sta facendo a tal proposito con la costruzione di nuovi impianti tecnologicamente avanzati”.
“Ma siamo perplessi – prosegue – dal fatto che la Regione non voglia decidere dove localizzare gli impianti, demandando tutto ai privati”.
“Il privato può solo chiedere l’autorizzazione – rimarca Cei – ma questa è concessa dalla Regione e, per la parte urbanistica, dai comuni e la nostra storia è piena di esempi di comitati vari che nascono per chiedere che le costruzioni siano effettuate non nel proprio comune, ma in altri”.
“È la Regione che deve localizzare gli impianti, oltre a semplificare le procedure autorizzative e procedere ad una campagna educativo-culturale che spieghi ai cittadini che le nuove tecnologie sono sicure e che si muovono in ottica di tutela ambientale” conclude Cei.
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