CHIANTI FIORENTINO – Per gli amanti della prosa, della musica in scena, non c’è niente di più emozionante che sposarsi in teatro, nella sala ottocentesca progettata per accogliere l’opera lirica alla fine del XIX secolo.
È il Teatro comunale Niccolini di San Casciano che dal 1996, anno della sua riapertura, conclusa l’opera di ristrutturazione, accoglie ogni anno una stagione di prosa, danza e musica di altissima qualità, promossa dal Comune e da Fondazione Toscana Spettacolo.
Anche per chi si lascia accarezzare dal sogno dell’avventura la possibilità di vivere il giorno più bello nel luogo emblema della città perduta di Semifonte in Valdelsa, la cappella secentesca di San Michele Arcangelo progettata da Santi di Tito, è una realistica possibilità, nel territorio di Barberino Tavarnelle, avvolto dal mito e dal mistero.
Come del resto potrebbe rivelarsi particolarmente suggestivo il matrimonio con vista mozzafiato e affaccio panoramico sulle colline del Chianti Classico da vivere in una delle più belle terrazze del Chianti, lo spazio pubblico antistante il Museo di San Francesco, situato a Greve in Chianti.
Sono tante e suggestive le soluzioni che i Comuni di San Casciano, Barberino Tavarnelle e Greve in Chianti propongono, oltre alle più tradizionali sale consiliari nei palazzi comunali, per celebrare il rito civile e rendere speciale il fatidico sì.
Spazi e immobili comunali che le amministrazioni chiantigiane mettono a disposizione delle coppie italiane e straniere alle prese con l’organizzazione delle loro nozze e la ricerca della location più adatta, magari insolita, fuori… dal comune.
Con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il territorio dal punto di vista culturale, ambientale ed economico, candidando un’ampia rosa di contesti da favola che intrecciano storia leggenda, arte, natura, atmosfere magiche legate alle straordinarie risorse architettoniche e paesaggistiche di cui è ricco il Chianti fiorentino.
SAN CASCIANO
“Sono sempre più numerose le coppie che scelgono il Chianti come destinazione nuziale – dichiara il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi – oltre alla classica sala consiliare fa battere il cuore il sí pronunciato sotto i riflettori del Niccolini, tra i palchi e le poltrone dell’antica sala, mentre per le versioni più estive è disponibile l’arena di piazzetta Samonà, dentro le mura medievali di San Casciano, cuore della Cittadella della cultura, un’agorà incastonata tra il museo Giuliano Ghelli e la biblioteca comunale”.
Un matrimonio che respira aria di cultura è anche quello che è possibile officiare nella sala conferenze “Lucia Bagni” all’interno della biblioteca tra gli scaffali e gli antichi documenti che caratterizzano il patrimonio librario sancascianese.
A San Casciano sono inoltre uffici separati di stato civile alcune ville di pregio tra cui le dimore storiche Il Poggiale e Il Palagio.
BARBERINO TAVARNELLE
Conserva il sapore di una storia vicina e lontana, tramandata nel tempo dalla stessa comunità, dagli abitanti di un luogo “eterno” e ancora tutta da scoprire e far riemergere dalla città mito di Semifonte. Si tratta del famoso “Duomo della Valdelsa”.
Una location speciale consigliata dal sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli che nell’evidenziare le peculiarità storiche racconta una leggenda ad essa legata.
“Insieme a Palazzo Malaspina, cuore di San Donato in Poggio, uno dei borghi più belli d’Italia, è la cappella di San Michele Arcangelo ad andare per la maggiore nelle scelte dei futuri sposi – sottolinea – il celebre edificio, immerso tra i cipressi e la campagna valdelsana, commissionato da Giovanni Battista di Neri Capponi e costruito tra il 1594 e il 1597, conquista e affascina anche per la somiglianza con la sorella maggiore, la cupola della cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore in scala 1 a 8”.
La cappella di San Michele Arcangelo è stata costruita nel luogo dove sorgeva l’antica città di Semifonte, completamente rasa al suolo dai fiorentini nel 1202.
“C’è un’antica tradizione di origine contadina – aggiunge il sindaco – secondo la quale tre giri a braccetto dell’amato o dell’amata compiuti intorno alla Cupola sono di buon auspicio per tutte le coppie di innamorati che, a qualunque età, intendono impegnarsi in un progetto di vita e scambiarsi concretamente una promessa d’amore”.
Altre case comunali sono disposte presso il bellissimo borgo di Prummiano e il Paese dei Campanelli in località Petrognano.
GREVE IN CHIANTI
Un panorama mozzafiato è quello che si gode dal Museo San Francesco con l’ampia terrazza che profuma d’arte, arricchita da sculture contemporanee e che invita lo sguardo a perdersi nell’orizzonte collinare.
Il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani propone questo luogo en plein air dove condividere l’emozione di chi si appresta ad unirsi in matrimonio.
“È un luogo ampio e incantevole – rimarca – che riflette l’essenza delle nostre radici, di un’identità fortemente improntata alla bellezza, all’eleganza, alla ricchezza del patrimonio storico-artistico che attesta la lunga storia del Chianti, fatta di ritrovamenti archeologici, di dipinti e sculture di arte sacra di epoca medievale e rinascimentale e di arte contemporanea”. Il sindaco Sottani annuncia inoltre che dalla primavera del 2025 sarà disponibile un’altra location dove celebrare il rito civile.
“Stiamo lavorando – anticipa – per completare l’opera di riqualificazione al momento in corso della Cappella di San Michele, alle pendici dei Monti del Chianti, parte del complesso comunale di Villa San Michele, un luogo di grande prestigio di cui abbiamo già ristrutturato la copertura e attraverso l’Art Bonus è stato realizzato il restauro dell’affresco che si trova all’interno”.
“Il prossimo anno – annuncia – sarà pronto per accogliere i sogni nuziali di coloro che intendono esplorare un altro Chianti, quello ad alta quota, tra faggi, querce, abeti, larici, a circa 900 metri di altezza sopra il livello del mare”.
L’affresco della Madonna con Bambino e Santi nella Chiesa di San Michele risale al quindicesimo secolo.
Il Comune di Greve, uno dei primi del Chianti a lanciare il “wedding pubblico” per la sua vocazione altamente turistica, può celebrare riti civili anche presso il Castello di Vicchiomaggio che ha origini antichissime.
Risalente al 600 a.C., il castello è stata una fortificazione etrusca. Esiste anche una sezione prevalentemente rinascimentale, costruita tra il 1540 ed il 1560, dalla famiglia Gondi, gli influenti banchieri fiorentini che hanno finanziato la spedizione di Giovanni da Verrazzano, il primo ad esplorare le coste orientali degli attuali Stati Uniti d’America.
Il castello è posizionato sulla collina che domina la valle del fiume Greve e la strada storica che collega Firenze a Siena.
©RIPRODUZIONE RISERVATA